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mercoledì 29 giugno 2022

Suzuki Swift Sport (2018) usata - serie limitata Beeracing


Suzuki Swift Sport, serie speciale BeeRacing (solo 11 esemplari presenti in Italia). Auto in condizioni perfette, di meccanica, carrozzeria e interni. Mai usata in pista e sempre tagliandata. Solo 37.000 km all'attivo. Treno di gomme nuove pronto da montare, Michelin Pilot Sport 4, incluso nel prezzo. Scarico Inoxcar centrale e terminale, mappa motore personallzzata per totali 165 CV e 307 Nm rullati al banco. Disponibile anche lo scarico originale.
Articolo di descrizione su Elaborare 263 di ottobre 2022

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sabato 4 dicembre 2021

Suzuki S-Cross Hybrid, la nuova generazione ha uno stile più deciso l'ibrido “leggero”


Suzuki presenta la seconda generazione della S-Cross, che diventa Hybrid. La sigla definisce un sistema mild hybrid a 48 Volt basato sul noto 1.4 turbobenzina Boosterjet che in questo caso eroga 129 CV e 235 Nm di coppia, a cui si aggiungono i 13,6 CV del piccolo motore elettrico. Valori ottimi per una crossover compatta lunga 4,3 metri e pesante 12 o 13 quintali a seconda della trazione anteriore o integrale e del cambio manuale o automatico. Rispetto al modello precedente l'estetica è cambiata radicalmente, diventando più decisa e squadrata, con i dettagli stilistici che esaltano il carattere da SUV della vettura. Le doti di versatilità sono rimaste invariate, come conferma il bagagliaio da ben 430 litri (il piano di carico è regolabile su diverse posizioni) e lo spazio per ospitare comodamente cinque passeggeri; quelli posteriori, inoltre, possono contare sugli schienali regolabili su due livelli di inclinazione. Continua su La Stampa

giovedì 11 novembre 2021

Suzuki GSX-S950, la nuova maxi-naked "entry level" è anche per neopatentati


Con la GSX-S950 Suzuki amplia l'offerta di maxi-naked a quattro cilindri, creando un nuovo modello di accesso alla gamma che per costi e prestazioni si posiziona un gradino sotto alla Katana e alla GSX-S1000, di cui è praticamente la sorella gemella, ma con 57 CV di potenza e 2.800 euro di costo in meno. La nuova 950, peraltro, è adatta anche ai neopatentati ed è la moto di maggiore cilindrata in assoluto tra quelle che si possono guidare con la patente A2. Il motore da 999 cc è omologato Euro 5 ed eroga 95 CV a 7.800 giri, con una coppia massima di 92 Nm a 6.500 giri. Rispetto alla versione “full power” della GSX-S1000 dovrebbe garantire una risposta molto più pronta ai bassi regimi, a vantaggio della fluidità di marcia. Continua su La Stampa

giovedì 19 novembre 2020

Suzuki Across, la prova - la gemella “alla spina” della RAV4


Nella storia dell'industria automobilistica i rebadge, tranne rarissimi casi, non hanno mai scritto capitoli di successo. Del resto perché qualcuno dovrebbe voler comprare la copia carbone di un'altra auto? Suzuki tenta di dare una risposta positiva con la Across, un SUV che con i suoi 4,63 metri di lunghezza si inserisce nel segmento D - quello della Stelvio per intenderci - e lo fa con un powertrain ibrido plug-in da 306 CV, le quattro ruote motrici e ben 75 km di autonomia a zero emissioni (omologati WLTP) che diventano 98 in città. Una carta di identità molto interessante, uguale identica a quella della Toyota RAV4 plug-in hybrid, che però non è ancora in vendita. La Across, invece, è già disponibile a 47.900 euro, incentivi inclusi. Le due auto sono uguali in tutto tranne che nel disegno del frontale - più garbato sulla Suzuki - e così si ritorna alla questione iniziale: perché vendere due auto uguali con marchi diversi? Continua su La Stampa

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venerdì 5 giugno 2020

Suzuki V-Strom 1.050 XT, la prova – Stile anni Ottanta e carattere da globetrotter

La nuova Suzuki V-Strom 1050 XT è stata una delle novità più apprezzate dello scorso Eicma e d'altronde si inserisce nel segmento di mercato che da qualche anno tira di più, quello delle grandi enduro stradali. È la terza generazione della famiglia V-Strom, nata nel 2002, aggiornata radicalmente nel 2014 e ora cambiata nuovamente. Continua su La Stampa

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giovedì 1 novembre 2018

Suzuki Katana, nuova vita per una delle moto icona degli Anni 80

Nel mondo delle due ruote gli Anni 80 sono stati un periodo particolare, di sperimentazione tecnica e stilistica, ma anche di grandi influenze dal settore automobilistico. E' questa l'epoca delle carenature integrali e dei motori turbo, ma anche dei primi travasi di elettronica dalle auto alle moto. La Katana originale è nata esattamente in questo periodo, per una richiesta precisa fatta da Suzuki Europa alla Casa madre in Giappone. Era il 1981 e la Katana stupì tutti con le sue linee squadrate e ardite, sotto cui si celava un 1.100 4 cilindri da 101 CV. Ora, a oltre 30 anni di distanza la Katana è rinata, riprendendo i temi introdotti dalla progenitrice. Il progetto nasce Katana 3.0 Concept, realizzata da Engines Engineering su disegno dell’italiano Rodolfo Frascoli che fu esposta a Eicma 2017, riscuotendo commenti entusiastici dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Continua su La Stampa

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giovedì 18 ottobre 2018

Suzuky Ryuyo, una serie ultra limitata che va forte come una Superbike

I giapponesi, quando si tratta di motociclette, non lasciano mai nulla al caso e se quelli di Suzuki hanno pensato di chiamare un modello con lo stesso nome della loro storica pista di collaudo, ci devono essere degli ottimi motivi. La Suzuki Ryuyo è una versione speciale, in serie ultra limitata di soli venti esemplari, della GSX-R1000R, cioè la moto con cui la Casa giapponese corre in Superbike. La “Gixxer”, come la chiamano gli appassionati, ha inventato il concetto stesso di sportiva stradale all'inizio degli anni Ottanta e da lì in poi si è evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma prima di parlare della nuova Suzuki, vale la pena raccontare il circuito di Ryuyo, dove dagli anni Cinquanta sono state sviluppate tutte le due ruote “made in Hamamatsu”. È un tracciato che fu disegnato a immagine e somiglianza del Mountain Circuit dell’Isola di Man, in una sottile striscia di terra a ridosso del mare. È così impegnativo che anche la GSX-RR della MotoGP ha mosso qui i suoi primi passi. Continua su La Stampa

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lunedì 1 ottobre 2018

Suzuki Swift Sport, la prova di GQ

Qual è il modo più semplice per aumentare globalmente le prestazioni di un’auto? Se  avete pensato ad aumentare la potenza del motore, avete sbagliato. La risposta giusta è diminuire il peso, come insegnava il mitico Colin Chapman fondatore della Lotus e teorico integralista della leggerezza a tutti i costi. Se più cavalli migliorano la velocità, se pneumatici più grandi aumentano la tenuta di strada e se freni più potenti diminuiscono lo spazio di frenata, abbassare il peso porta tutti questi benefici insieme. Insomma, per tornare a Colin Chapman: “Less is more”, cioè di meno è meglio. Ora, non sappiamo se gli ingegneri giapponesi si siano ricordati del geniale britannico durante la progettazione della Swift Sport, ma quest’auto sembra scaturita dai suoi insegnamenti. Venendo ai numeri, la bilancia dice 975 kg di peso a secco, che nella produzione attuale è un piccolo record, visto che le concorrenti del segmento B pesano almeno 150-200 kg di più. Continua su GQ

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martedì 1 maggio 2018

Suzuki Swift Sport, elogio della leggerezza e vero spirito anni Ottanta

Diminuendo la massa aumentano prestazioni, tenuta e frenata. Un concetto semplice che troppo spesso viene dimenticato. “Less is more”, cioè di meno è meglio. Era una delle frasi preferite di Colin Chapman, fondatore della Lotus e teorico intransigente della leggerezza a tutti i costi, al punto che i suoi detrattori lo accusavano di rinunciare anche alla sicurezza pur di risparmiare qualche chilogrammo. Le Formula 1 di Chapman, infatti, rinunciavano al telaio in traliccio di tubi, che era lo standard dell’epoca, e preferivano una struttura realizzata con pannelli in lamiera di alluminio che venivano piegata e formatati e poi rivettati tra loro, formando una monoscocca. Tecnicismi a parte, il concetto fondamentale alla base della ricerca della leggerezza è quello dei benefici che si conquistano per ogni grammo che si lima. Se un motore più potente migliora la velocità e lo scatto, se pneumatici più grandi e un assetto migliore aumentano la tenuta di strada e se freni più potenti diminuiscono lo spazio che serve per rallentare, abbassare il peso porta tutti questi benefici insieme. Continua su Autoappassionati

mercoledì 23 marzo 2016

Suzuki Baleno, piccola e leggera ma con carattere da grande


VERONA - Una piccola del segmento B che non supera i 4 metri, che pesa come una citycar del segmento A ma ha lo spazio interno di una compatta del segmento C. Ecco la ricetta segreta della Baleno, la nuova 'utilitaria' con cui Suzuki vuole dire la sua in quel settore di mercato che in Europa vale il 42% delle vendite totali. Il suo listino prezzi parte da 14.100 euro, che diventano 10.900 con la promozione di lancio, che rimarrà in corso fino alla fine del mese di aprile. Prodotta in India dalla Maruti Suzuki e venduta già da 5 mesi sul mercato asiatico dove finora ha trovato oltre 100.000 clienti, è lunga 3,99 metri, larga 1,75 m e alta 1,47 m. Per svilupparla Suzuki ha progettato una nuova piattaforma, che farà da base anche ad altri modelli previsti nei prossimi anni. Questa ha permesso di raggiungere un'abitabilità interna eccellente per la categoria, in particolar modo per i passeggeri posteriori. All'interno, invece spicca il display LCD a colori da 4,2 pollici posto tra di due classici strumenti circolari e quello touch che si trova al centro della console; basato su uno schermo a 7 pollici è compatibile con Apple CarPlay (arriverà anche Android Auto) e ha la funzione Mirror Link. Inoltre, sul più alto dei tre allestimenti la Baleno offre di serie il Radar Brake Support, cioè un sistema di assistenza alla guida che supporta la frenata automatica di emergenza e anche il cruise control adattivo. Quanto ai motori, sotto al cofano c'è un 1.2 benzina 16 valvole Dualjet (doppia iniezione) da 92 CV, disponibile anche in un'inedita versione micro-ibrida che consuma realmente il 15%; tra due mesi arriverà anche il nuovo 1.0 3 cilindri Boosterjet da 112 CV.

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lunedì 8 febbraio 2016

“Con Suzuki non si pattina!”, parola di Carolina Kostner



“Con Suzuki non si pattina!”. E' questo lo slogan dello spot televisivo che rappresenta la partnership tra la Casa giapponese e la campionessa di pattinaggio artistico su ghiaccio Carolina Kostner. Dopo il rinnovo con la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio per la stagione agonistica 2015/2016, Suzuki Italia ha infatti ampliato il suo impegno nello sport sostenendo l'atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre. Questo perché l'atleta altoatesina e Suzuki condividono la determinazione nel raggiungere i propri obiettivi, che sono rispettivamente il ritorno ai massimi livelli del pattinaggio (Carolina Kostner tornerà alle gare a settembre 2016) e la prosecuzione nei successi commerciali registrati in Europa, con le vendite che dovranno crescere del 50% nei prossimi quattro anni, fino a raggiungere la soglia dei 300.000 esemplari. Un risultato che sarà possibile grazie all’introduzione di almeno un nuovo modello all’anno fino al 2019 nei segmenti A, B e C, cioè quelli di maggiore sviluppo in Europa.

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mercoledì 27 gennaio 2016

Suzuki, ora la gamma dei cambi automatici è completa


TORINO - La tradizione Suzuki nei cambi automatici è iniziata nel 1988 con la generazione originale della Vitara, una delle prime SUV ad arrivare sul mercato. Oggi, la Casa giapponese può vantare un'offerta nelle trasmissioni automatiche che si estende su tutta la gamma, facendone uno dei pochi marchi a poter offrire una versione senza frizione per ognuna auto venduta. Dalla Vitara alla Celerio, passando per la Swift, la S-Cross e l'inossidabile Jimny, ogni vettura ha una soluzione tecnica diversa. Ma che sia a doppia frizione, a variazione continua o con convertitore di coppia, tutte le Suzuki con cambio automatico hanno un efficienza paragonabile a quelle con cambio manuale e un prezzo di acquisto solo leggermente superiore. Questa abbondanza si spiega con le stesse radici territoriali del marchio, visto che in Giappone il cambio automatico è una consuetudine per nove automobilisti su dieci; nel Sol Levante, infatti, la trasmissione manuale è considerata un optional, anche piuttosto esotico, ed esistono addirittura due patenti differenti: una permette di guidare tutte le auto, un'altra solo le automatiche. In Italia, invece, sono solo il 15% dei guidatori a rinunciare alla frizione, soprattutto per una cultura automobilistica legata ancora a vecchi schemi, cioè quelli dei costi superiori, tanto di acquisto quanto di manutenzione e dei consumi sfavorevoli. Così la crescita di Suzuki, che ha chiuso il 2015 con una quota sul mercato italiano dell'1,19% e ambisce,nel 2015 a raggiungere l'1,4% superando la soglia delle 20.000 auto, passa anche dall'ampliamento della gamma delle trasmissioni.

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venerdì 27 novembre 2015

Suzuki Vitara S,aumenta il piacere di guida ma non i consumi

 TORINO – Suzuki si appresta a chiudere il 2015 con 18.300 auto vendute, un grosso miglioramento rispetto al risultato del 2014. La Casa giapponese, infatti, è passata dal -14,5 al +13,7 % su base annuale e chiuderà l'anno con un immatricolato globale di circa 18.300 vetture. Di queste, circa il 30% sono Vitara, il SUV compatto lanciato sei mesi fa e subito bene accolto dagli italiani, la cui gamma ora si arricchisce della versione 'S' – presentata a Torino alla stampa nazionale - che va a posizionarsi al top, con un prezzo di listino di 27.600 euro. Si potrà ordinare dal primo dicembre, spinta dal nuovo motore 1.4 Booster Jet da 140 CV sia con il cambio manuale che con l'automatico (entrambi a 6 marce), ma il secondo sarà realmente disponibile solo a partire dalla prossima primavera. L'obiettivo di vendita, nei prossimi 12 mesi, è di circa 1.000 unità. Forte di 220 Nm di coppia, sempre disponibili tra 1.500 e 4.000 giri, il nuovo quattro cilindri a iniezione diretta sovralimentato con un turbocompressore a inerzia ridotta, richiede 5,4 L/100 km ed emette 127 g/km di C02.

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giovedì 3 settembre 2015

Volkswagen e Suzuki divorziano dopo 6 anni. I giapponesi vogliono restare single


“Gli ultimi sei anni sono stati un’esperienza davvero preziosa, da cui ho capito che ci sono aziende molto diverse dalla nostra” così parla Osamu Suzuki, di anni 85 e di professione “capo supremo” dell’omonima casa automobilistica. Tradotto in parole povere suona come un promemoria, tanto per gli altri costruttori quanto per se stesso, sulla volontà di evitare nuove unioni con partner di settore. Questa frase, infatti, è stata pronunciata come commento alla risoluzione della controversia che ha visto impegnate Suzuki e il gruppo Volkswagen sin dal novembre 2011. Il “matrimonio” tra le due Case si era consumato solo due anni prima (nella foto, Osamu Suzuki e Martin Winterkorn ai tempi dell’accordo), con uno scambio azionario che aveva visto i tedeschi diventare proprietari del 19,9% dei giapponesi, mentre questi avevano avuto in cambio l’1,5% del gruppo di Wolfsburg. L’idea era quella di progettare insieme piccole auto a bassi consumi e di sfruttare le rispettive posizioni di vantaggio, tanto nel mercato indiano (Suzuki) quanto nelle possibilità di ricerca e sviluppo (Volkswagen).

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martedì 31 gennaio 2012

Le pubblicità del Super Bowl 2012!

Il Super Bowl è l'evento sportivo più seguito negli Stati Uniti. Tutti gli anni una intera nazione si ferma per qualche ora per assistere alla finale che assegna il titolo della NFL (National Football League). Considerando che l'evento tiene attaccati alla TV circa 100 milioni di americani, non stupisce il fatto che gli spazi pubblicitari siano venduti a peso d'oro. Le case automobilistiche, sempre protagoniste nel mondo dell'advertising, ogni anno fanno a gara nel realizzare lo spot più originale e coinvolgente. Qui potete vedere il più famoso tra quelli della scorsa edizione, mentre di seguito ho selezionato alcuni spot tra quelli già svelati. Buona visione!

Audi
Cadillac

Honda

Hyundai

Suzuki

Toyota

Quello della Hyundai è favoloso! Voi quale preferite? BRUUUM!!!

venerdì 28 ottobre 2011

Hyundai Veloster e Suzuki Swift Sport, il turbo non serve!

Nell'epoca in cui il turbo è tornato di moda, sebbene ingentilito ed asservito alla logica del downsizing, arrivano da oriente due auto che vogliono dimostrare che il motore naturalmente aspirato ha ancora qualcosa da dire. La Hyundai Veloster e la Suzuki Swift Sport si affidano entrambe a unità a 4 cilindri di 1.6 litri che amano girare in alto. 140CV a 6300 giri per la prima e 139 CV a 6900 giri per la seconda, con coppie massime che raggiungono i loro picchi rispettivamente a 4400 e 4850 giri. Come dire una goduria per chi ama far cantare il motore, per chi se ne frega di avere tutta la coppia in basso e poi nulla più, e per quelli a cui piace giocare col cambio, scalare una o due marce e vedere la lancetta del contagiri puntare verso il 7. Una scelta coraggiosa e controcorente quella delle due orientali, meritevole di attenzione già solo per averla presa. BRUUUM!!!