“La Fiat è tecnicamente fallita. Non stupirti. Noi perdiamo due milioni al giorno, non so se mi spiego. Se fallimento significa non avere i soldi in casa per pagare i debiti, bene, allora noi ci siamo” con questa frase Sergio Marchionne si rivolse a Gianluigi Gabetti, uno degli storici consiglieri della famiglia Agnelli, pochi giorni dopo essere diventato amministratore delegato del Gruppo Fiat. Era il 2004 e la sua avventura nel gruppo torinese era appena iniziata, sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo e nello scetticismo generale. Da quel momento in poi, nei quattordici anni a capo di quella che poi sarebbe diventata FCA, Marchionne si è imposto non solo come abilissimo manager ma anche come grande comunicatore, con uno stile spiazzante e di rottura che non è variato nemmeno quando ha preso la guida della Ferrari. Il primo impatto con la Fiat e con uno stabilimento storico come quello di Mirafiori hanno lasciato un ricordo indelebile nelle memoria di Marchionne. Continua su Motor1
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giovedì 9 agosto 2018
giovedì 26 luglio 2018
Azzeramento debito FCA, l'ultima "magia" di Sergio Marchionne
Nel giorno in cui Sergio Marchionne si è spento, FCA ha ufficializzato il risultato operativo a cui egli forse teneva più di tutti gli altri e che è stato un chiodo fisso durante i suoi quattordici anni di direzione: l'indebitamento industriale netto. E' una voce importantissima nel bilancio di una multinazionale come FCA e, con il risultati finanziari del primo semestre pubblicati oggi, è stata per la prima volta azzerata. Non solo, si è trasformata in un altra voce, che si chiama liquidità netta industriale e che ora raggiunge i 468 milioni di euro. Un situazione che nell'ex-Gruppo Fiat non si verificava da decenni e che giustamente Marchionne aveva anticipato e celebrato lo scorso 1 giugno a Balocco indossando una cravatta - cosa per lui assolutamente inusuale - proprio a sottolineare una specie di scommessa vinta. Oggi, durante la tradizionale Conference Call di metà anno, il nuovo ad di FCA Mike Manley ha confermato il risultato e lo ha definito come una pietra miliare per il Gruppo.
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mercoledì 25 luglio 2018
Le 10 auto più importanti dell’era Marchionne
Sergio Marchionne, morto a 66 anni il 25 luglio, avrebbe dovuto lasciare la guida di FCA all’inizio del 2019 ma il peggioramento delle sue condizioni di salute ha anticipato l’addio all’azienda dove ha “governato” per oltre 14 anni. Dal primo giugno 2004 a oggi sono usciti moltissimi modelli sotto la sua direzione, ma qui abbiamo riunito i 10 più significativi. Continua su GQ
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giovedì 16 luglio 2015
Marchionne abbraccia capo sindacato americano. Inizia trattativa sul contratto
Se pensate che UAW sia un suono onomatopeico da fumetto per indicare uno sbadiglio, dovreste invece sapere che a molte persone sta invece togliendo il sonno. United Auto Workers è il significato di questa sigla, più semplicemente il sindacato americano e canadese dei lavoratori automotive, che ha 390.000 membri attivi e 600.000 in pensione. In questi giorni il presidente dello UAW Dennis Williams sta facendo il giro degli amministratori delegati di Ford, FCA e GM per discutere i termini del nuovo accordo collettivo, visto che quello attualmente in essere, stipulato quattro anni fa, scadrà il 14 di settembre. I nodi da sciogliere sono tanti, partendo dalla paga oraria, passando per i diversi livelli di contratto e per le assicurazioni sulla non-delocalizzazione, finendo con le appendici accessorie come l’assicurazione sanitaria e i bonus legati ai profitti. In tutto questo bisogna considerare che il sindacato americano è molto più forte rispetto ai nostri, così come il suo potere contrattuale.
continua su Il Fatto Quotidiano
venerdì 5 giugno 2015
FCA, troppa carne al fuoco: Jeep Wrangler e Grand Cherokee sarebbero in ritardo
Il vespaio scatenato dal due di picche che Mary Barra di GM avrebbe dato a Marchionne non si è ancora placato che l’amministratore delegato di FCA è di nuovo al centro dell’attenzione. La colpa, stavolta, è dei ritardi che – secondo la Reuters – interesserebbero una certa parte del piano industriale 2014-2018. La fonte sono alcuni dei principali fornitori del Gruppo, a cui sarebbe stato comunicato che alcuni modelli verranno posticipati di un anno o più, mentre le risorse verranno concentrare su veicoli più profittevoli. In particolare, sarebbero le Jeep Wrangler e Grand Cherokee a subire dei ritardi, insieme al pick-up Ram 1500. È evidente che il gruppo italo-americano, ora come ora, ha un bel po’ di carne al fuoco: il rilancio dell’Alfa Romeo, il primo vero restyling della 500 e l’entrata a pieno regime di commercializzazione della coppia Fiat 500X/Jeep Renegade. Per cui, un minimo di fluidità nel calendario non è certo un peccato mortale.
continua su Il Fatto Quotidiano
lunedì 20 aprile 2015
FCA presenta un nuovo piano di bonus per premiare gli operai
continua su Omniauto
martedì 17 marzo 2015
Marchionne: “Parlo spesso con Ford e GM”. Così inizia il toto-alleanze di FCA
FCA è aperta a qualsiasi tipo di partnership industriale, l’importante è che sia funzionale a risparmiare capitale. Più chiaro di così Sergio Marchionne non poteva essere e le sue risposte sulla “fanta-politica industriale”, date qua e là durante il Salone di Ginevra di inizio marzo, riescono a scatenare ogni tipo di commento. Come l’ultima della serie, riportata da Automotive News Europe, che ha definito “tecnicamente fattibili” anche gli accordi con Ford e General Motors. “Le chiacchiere tra di noi non si fermano mai, ma non c’è nulla di concreto” ha detto l’ad di FCA riferendosi alle due grandi Case automobilistiche americane, le quali, chiamate in causa senza preavviso, si sono affrettate a negare energicamente. È il gioco delle parti, che più classico di così non si può, in cui Marchionne semina dubbi e gli altri rispondono, come minimo, con dei “no comment”.
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