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lunedì 22 novembre 2021
Ferrari Daytona SP3, la supercar da 2 milioni di euro che ci riporta ai mitici anni '60
La Ferrari Daytona SP3 è il secondo modello che il Cavallino Rampante presenta in pochi giorni, dopo la one-off BR20. In questo caso si tratta di una few-off, ovvero di una serie limitata che non verrà ripetuta e che appartiene alla famiglia Icona, inaugurata nel 2018 con le Monza SP1 e SP2. Si tratta di supercar che celebrano la storia di Maranello ispirandosi ai modelli più rappresentativi del passato, reinterpretati in chiave contemporanea usando tecnologie all'avanguardia. Così le Icona, sono caratterizzate da soluzioni esclusive, diverse da quelle utilizzate nel resto della gamma, e sono destinate solo ai migliori clienti e collezionisti delle vetture emiliane. Con la Ferrari Daytona SP3 la memoria torna subito all'omonima 24 Ore del 6 febbraio 1967, una delle maggiori imprese della storia sportiva della Scuderia Ferrari, che piazzò tre vetture sul podio della prima gara del Campionato Mondiale Sport Prototipi di quell’anno. La 330 P3/4, la 330 P4 e la 412 P che sfilarono in parata alla bandiera a scacchi in casa degli storici rivali della Ford rappresentavano altrettante evoluzioni della 330 P3. La 330 P3/4, in particolare, incarnava alla perfezione lo spirito degli Sport Prototipi anni 60, decennio che viene considerato l’epoca d’oro delle competizioni motoristiche a ruote coperte e che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per intere generazioni di ingegneri e designer. Continua su GQ
sabato 13 novembre 2021
La Ferrari BR20 è fatta su misura per te
La Ferrari BR20 è l'ultimo pezzo della collezione one-off del Cavallino Rampante, cioè quei modelli unici che vengono realizzati partendo dalle richieste di un singolo cliente e disegnati secondo i suoi desideri. La Ferrari BR20 è una coupé V12 a due posti sviluppata a partire dalla GTC4Lusso, che per filosofia e approccio stilistico rimanda alle coupé di Maranello degli anni Cinquanta e Sessanta senza però cedere alla nostalgia. L'intento è quello di coniugare eleganza senza tempo e sportività discreta. Le proporzioni e le linee rimandano a quelle di alcune tra le dodici cilindri più iconiche della storia Ferrari, tra cui la 410 SA e la 500 Superfast. Rispetto alla GTC4Lusso sono state rimosse le due sedute posteriori per ottenere una linea più dinamica dall’effetto fastback. Così la BR20 è circa sette centimetri più lunga della vettura di partenza, grazie al trattamento dello sbalzo posteriore; inoltre uno dei punti cardine del processo di design della BR20 è stata la variazione radicale del volume dell’abitacolo. L'effetto che ne consegue è simile a quello di una coppia di archi che percorre l'interno in senso longitudinale, dal montante A fino allo spoiler posteriore. Infine, per alleggerire visivamente l’abitacolo la colorazione nera del tetto collega il parabrezza al lunotto, sollevato rispetto alla superficie del portellone posteriore come ad accompagnare il flusso dell’aria. Continua su GQ
lunedì 18 ottobre 2021
Carlos Sainz: «Correre per la Ferrari è un sogno e voglio vincere il Mondiale»
Carlos Sainz non è solo uno dei due piloti della scuderia Ferrari di Formula 1, ma è anche un ragazzo di 27 anni che ama vivere le sue passioni fuori dai circuiti. Lo abbiamo incontrato e abbiamo fatto una chiacchierata con lui, parlando non solo di F1 ma anche di vita quotidiana, di stile e di tempo libero. Un'intervista che abbiamo realizzato prima dell'ultima gara in Turchia, dove Carlos Sainz è stato grande protagonista: partito dall’ultima fila, sorpasso dopo sorpasso lo spagnolo si è issato fino alla zona punti già dopo 13 giri. Poi, un problema al pit stop (al giro 36) lo ha fatto ritornare in pista alle spalle di Esteban Ocon, già superato in precedenza, che invece aveva mantenuto le intermedie montate alla partenza. In quelle condizioni, la gomma usata dava un vantaggio quindi non era facile superare, ma quando Sainz è riuscito a farlo, ha mostrato un passo velocissimo che lo ha riportato quasi a ridosso di Norris. Che la prova di Carlos sia stata maiuscola lo hanno riconosciuto anche i fans, che lo hanno votato Driver of the Day. Continua su GQ
lunedì 11 ottobre 2021
Testarossa by Officine Fioravanti, il restomod ispirato agli anni Ottanta
Quella dei restomod è una tendenza dilagante degli ultimi anni. Il concetto del restauro non conservativo, bensì migliorativo delle prestazioni ma salvaguardando l'originalità del progetto, fa sempre più breccia tra gli appassionati. L'unico limite è che solitamente bisogna essere facoltosi e la Testarossa sviluppata da Officine Fioravanti non fa eccezione, visto che il suo prezzo di listino partirà da poco meno di mezzo milione di euro, al netto delle personalizzazioni. Questo perché le Officine Fioravanti si propongono di soddisfare qualsiasi desiderio da parte del cliente, sempre che non voglia “arrogarsi il diritto di cambiar radicalmente aspetto esteriore e stravolgere le peculiarità tecniche originarie” della vettura donatrice. Osservando le immagini della bianca Testarossa si capisce subito che non è questo il caso. L'estetica è quella iconica della supercar dalle forme squadrate simbolo degli anni Ottanta. Le Officine Fioravanti hanno lavorato su una versione della prima serie della Ferrari Testarossa, quella presentata al Salone di Parigi nel 1984 con lo specchietto singolo e i cerchi monodado. Così la purezza delle linee create da Pininfarina è stata salvaguardata e rinfrescata in alcuni piccoli dettagli, mentre per quanto riguarda il piacere di guida è stata utilizzata la tecnologia più avanzata oggi disponibile sul mercato. La parola d'ordine, in ogni caso, è una sola: analogico. E, sempre a proposito di coerenza, siccome negli anni Ottanta la fibra di carbonio non si era ancora diffusa, a bordo non ce n'è traccia. Il reparto sospensioni, invece, è stato notevolmente affinato: gli ammortizzatori Ohlins regolabili elettronicamente sono stati sviluppati su misura e all'anteriore includono il sollevatore per alzare il muso della Testarossa di 7 cm. Continua su La Stampa
venerdì 8 ottobre 2021
Zlatan Ibrahimovic è un accumulatore seriale di Ferrari
Zlatan Ibrahimovic ci ha preso gusto e si è comprato un'altra Ferrari, in particolare una incredibile SF90 Spider da 1.000 CV. Solo due anni fa, infatti, il centravanti del Milan aveva aggiunto alla collezione di auto del suo garage una particolarissima Ferrari Monza SP2. E si tratta di due anni precisi perché la barchetta del Cavallino Rampante era stato un regalo per i suoi 38 anni, mentre la SF90 Spider è arrivata esattamente per i 40 anni. Se Ibra mantenesse questa cadenza di acquisto, diventerebbe in breve tempo uno dei maggiori collezionisti di auto di Maranello dell'interno pianeta. Solo il tempo potrà dirlo, ma intanto il campione svedese ha voluto onorare nel migliore dei modi quel vecchio detto che recita «La vita inizia a 40 anni». Proverbi a parte, la nuova Ferrari è stata pubblicata sull'account Instagram di Zlatan Ibrahimovic, che ha scelto lo stesso colore oro opaco con cui è stata presentata la SF90 Spider, che insieme alla versione con il tetto fisso è la prima ibrida-plug in uscita dai cancelli di Via Abetone Inferiore 4. Continua su GQ
martedì 24 agosto 2021
Achille Lauro, la sua nuova Ferrari è un gioiello da 670 cavalli
La nuova Ferrari di Achille Lauro è una 488 GTB, che il cantante di origine veronese ha appena mostrato su Instagram a tutti i suoi fan con una serie di scatti. La didascalia con cui ha accompagnato la foto è piuttosto esplicativa: «Ho cambiato macchina, ma ho la stessa fame di quando in una macchina ci dormivo». Un commento che fa riferimento agli anni difficili della sua infanzia e della sua adolescenza, ma anche alla sua dedizione artistica. Per chi lo segue da tempo, tuttavia, l'arrivo di questa vettura del Cavallino Rampante non è esattamente un fulmine a ciel sereno, visto che già nel 2018 Lauro cantava: «Fumo una mela rossa, rossa come il Ferrari che avrò». Il brano in questione è Purple Rain ed è contenuto nel suo quarto album, Pour l'amour. Insomma, la nuova Ferrari di Achille Lauro è un regalo che l'autore della hit Mille - insieme a Fedez e Orietta Berti - si è voluto concedere per celebrare il proprio successo. Nemmeno lui che ama sfidare ogni tipo di convenzione, dunque, è immune al fascino di una Ferrari che è per antonomasia uno degli status symbol più riconosciuti al mondo e quindi assolutamente convenzionale. Continua su GQ
martedì 29 giugno 2021
Ecco la nuova Ferrari 296 GTB: un ritorno al 6 cilindri, ma in versione ibrida
La Ferrari 296 GTB è l'ultima nata a Maranello. Di lei si parlava da tempo, sia per il suo motore V6 - un frazionamento che non si vedeva su una stradale dai tempi delle Dino Ferrari - sia per il resto del powertrain che in effetti è ibrido plug-in, come si vociferava da oltre un anno a questa parte. La Ferrari 296 GTB è la più recente evoluzione del concetto di berlinetta sportiva a due posti a motore centrale-posteriore del Cavallino Rampante e secondo l'azienda “ridefinisce l’idea di divertimento per garantire emozioni pure non solo quando si è alla ricerca delle massime prestazioni, ma anche nella guida di tutti i giorni”. Una Ferrari più versatile dunque, che porta al debutto un nuovo 6 cilindri che nulla ha a che fare con il motore “Nettuno” della Maserati MC20. Qui l'angolo tra le due bancate è di 120 gradi - come si usava sulle Formula 1 di qualche anno fa - e la potenza massima raggiunge i 663 CV, rendendolo il propulsore di serie a più alta potenza specifica di sempre. Il motore elettrico eroga altri 167 CV, per una potenza di sistema di 830 CV scaricati sulle sole ruote posteriori. La sigla della nuova Ferrari combina la cilindrata totale di 2,9 litri con il numero dei cilindri, seguita dalla dicitura GTB, le cui origini si perdono nel secolo scorso. Il sistema elettrico plug-in garantisce un’elevatissima fruibilità, l’azzeramento di ogni ritardo di risposta del turbo e 25 km di autonomia in full-electric. Continua su GQ
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mercoledì 23 giugno 2021
Una Ferrari J50 è in vendita in Giappone a 3 milioni di euro
Una Ferrari J50 è in vendita in Giappone per l'equivalente di 3 milioni di euro. A occuparsi della vendita di questa spider rarissima è la concessionaria Rosso Scuderia di Tokyo. L'esemplare in questione è colorato in nero Daytona, ha percorso solo 700 km e soprattutto è uno dei dieci prodotti. La Ferrari J50, infatti è una vettura particolarissima, nata per una ricorrenza speciale, ovvero i 50 anni della filiale giapponese di Ferrari. Era stata presentata nel 2016 durante un evento celebrativo al National Art Centre di Tokyo e successivamente erano state prodotte le dieci unità, ovviamente riservate ai maggiori collezionisti orientali del Cavallino Rampante e personalizzate in base alle richieste. Parlando dell'auto, la Ferrari J50 è una roadster biposto a motore centrale, con un design ispirato alle sportive Ferrari degli anni Settanta e Ottanta. Uno stile futuristico calibrato sui gusti della clientela giapponese ma anche con l'obiettivo "di incarnare i valori di leggerezza e agilità tipici della Ferrari", come dichiararono al tempo i manager di Maranello. La J50 è definita da due linee forti sul fianco: il bordo inclinato superiore del finestrino, in continuità con il parabrezza, e la linea di fuga nera fortemente inclinata che si ispira a supercar leggendarie come la GTO, la F40 e la F50. Sopra di essa, la grafica del finestrino crea un effetto "visiera" che ricorda le barchette da competizione degli anni Cinquanta. Continua su GQ
domenica 20 giugno 2021
Ferrari SF90 Stradale Assetto Fiorano: la prova, verso l'infinito e oltre
La SF90 Stradale Assetto Fiorano è la Ferrari delle prime volte. Non solo la prima ibrida plug-in di Maranello o la prima con il motore posteriore centrale ad avere anche la trazione integrale (la prima in assoluto è stata la FF del 2011), ma anche la prima supercar a tiratura non limitata. Il suo posizionamento la accosta ad antenate come 288 GTO, F40, F50, Enzo e LaFerrari, ma qui non ci sono limiti numerici. Basta avere la pazienza di attendere almeno un anno, anche due su alcuni mercati, e si può avere il V8 stradale più potente mai prodotto dalla Ferrari. È derivato da quello della F8 Tributo e per la prima volta utilizza la tecnologia dell'iniettore centrale nella camera di combustione, resa possibile dall'iniezione diretta ad alta pressione (350 bar) fornita da Bosch. I restanti 220 CV del powertrain sono forniti da tre motori elettrici, uno al posteriore - deriva dalla F1 e ne eredita il nome MGUK (Motor Generator Unit, Kinetic) - collocato tra il motore endotermico e il cambio, e due sull’assale anteriore. Continua su La Stampa
mercoledì 16 giugno 2021
La Ferrari di Hugh Grant è in vendita nel Regno Unito
La Ferrari di Hugh Grant è in vendita in Inghilterra, precisamente nella concessionaria Quirks Car Company di Wickford che è specializzata in auto esotiche e sportive. La Ferrari di Hugh Grant è una California, un modello del 2012 che l'attore britannico si era regalato per il suo compleanno dei 50 anni, personalizzandola con grande gusto. Il colore della carrozzeria, infatti, non è il classico rosso che probabilmente è stato ritenuto troppo vistoso, bensì un elegantissimo grigio “canna di fucile” con abbinati gli interni in pelle color cuoio. Inoltre, questa Ferrari California è stata allestita con optional di pregio, come il pacchetto handling per migliorare la dinamica di guida, con le sospensioni magnetiche e i cerchi in lega da 20 pollici. Inoltre ci sono gadget come il sistema di infotainment con navigatore, l'impianto hi-fi di alta qualità, i sedili elettrici riscaldati, i sensori di parcheggio e il climatizzatore bizona. Questa Ferrari ha percorso solo 43.000 km ed è offerta a 79.950 sterline, che equivalgono a circa 93.000 euro. La California è un modello piuttosto importante nella storia del Cavallino Rampante, per diversi motivi. Continua su GQ
lunedì 14 giugno 2021
Perché questa Ferrari 250 GTO costa la bellezza di 54 milioni di euro
Una Ferrari 250 GTO è in vendita alla stratosferica cifra di 54 milioni di euro, anzi per la precisione 54.111.948 euro. Ma prima di capire il perché di questa cifra da capogiro, bisogna fare alcune premesse. Intanto, negli ultimi anni le quotazioni delle auto storiche sono salite vertiginosamente. Ed è un fenomeno che riguarda le auto più popolari, da 5.000 o 10.000 euro di valore, quanto quelle più di pregio. In molti casi si tratta di veri e propri investimenti, in particolar modo quando si raggiungono cifre da capogiro, come accade spesso nei casi delle Ferrari più rare, quelle che hanno corso nelle celeberrime competizioni a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta. In casi come questi sono la rarità (soli 36 esemplari costruiti) e il curriculum sportivo a fare il valore dell'auto. Così non c'è da stupirsi se la favolosa Ferrari 250 GTO del 1962, che grazie al suo 3 litri V12 da 300 CV era in grado di raggiungere i 283 km/h sia in vendita a oltre 54 milioni di euro. A occuparsi della trattativa è la HP Cars di Parma, ma l'auto è anche visibile sul sito dello specialista James Edition. Questo esemplare, peraltro, è famoso già da diverso tempo, perché solo pochi anni fa era passato di mano durante un'asta di RM Sotheby’s per 48 milioni di euro. Si tratta dell'esemplare numero tre delle trentasei 250 GTO costruite dalla Ferrari nel 1962 ed è una delle quattro vetture che fu poi modificata da Scaglietti nel 1964. Continua su GQ
martedì 18 maggio 2021
Ferrari 365 GTC4, supercar di altri tempi: il “Gobbone” compie 50 anni
La Ferrari 365 GTC4 è una delle coupé del Cavallino Rampante meno famose e conosciute dagli appassionati per via della sua storia peculiare, che inizia esattamente 50 anni fa. Era il 1971 e al Salone di Ginevra veniva presentata una nuova sportiva di Maranello, evidentemente derivata dalla fortunatissima 365 GTB/4 Daytona ma dotata di quattro posti - quelli posteriori sono in realtà due strapuntini di fortuna adatti si e no a due bambini - e di un layout tecnico leggermente meno estremo rispetto alla sorella più cattiva. In ogni caso, quando la 365 GTC4 fu annunciata, nel 1969, Fiat aveva appena preso il controllo della Casa di Maranello e quindi questa era a tutti gli effetti la prima vettura della nuova era. Nella gamma Ferrari dell'epoca prendeva il posto di due auto contemporaneamente, la 365 GTC e la 365 GT 2+2. Se vi state chiedendo il motivo di questo numero ricorrente, è presto spiegato. Si tratta della cilindrata unitaria, cioè di uno solo dei dodici cilindri; un tipo di nomenclatura che la Casa emiliana ha usato sin dall'inizio della sua storia e che poi è diventata famosa con la serie 250. Sotto il lungo cofano anteriore dal profilo a gobba, c'è il classico V12 con le bancate a 60°, distribuzione a due valvole per cilindro e 4,4 litri di cilindrata. Un propulsore capace di erogare 340 CV a 6.200 giri e di girare ben oltre i 7.000 giri, spingendo la Ferrari 365 GTC4 fino a 260 km/h, una velocità che all'epoca solo una manciata di auto si potevano permettere. Continua su GQ
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domenica 16 maggio 2021
Cristiano Ronaldo si è comprato una nuova Ferrari (quasi identica a quella di Ibrahimovic)
La nuova Ferrari di Cristiano Ronaldo è una Monza SP1, un modello quasi identico a quello che qualche tempo fa si è regalato un altro campione della Serie A, ovvero Zlatan Ibrahimovic. Lunedì scorso CR7 ha visitato lo stabilimento di Maranello e ha aggiunto alla propria collezione di supercar la barchetta del Cavallino Rampante, che costa non meno di 1.600.000 euro ed è stata venduta solo a clienti super selezionati per una tiratura limitata di 499 pezzi. Una prassi ormai storica per la Ferrari, ripetuta anche con la 812 Competizione che è stata appena presentata. Tornando al giro che Cristiano Ronaldo ha fatto a Maranello, è stato accompagnato dal presidente della Ferrari John Elkann e da quello della sua squadra di club, Andrea Agnelli. Inoltre, CR7 ha visitato le linee produttive delle sportive emiliane accompagnato dal direttore della produzione Vincenzo Regazzoni, dopodiché ha posato con i piloti Carlos Sainz e Charles Leclerc accanto alla monoposto di Formula 1 e si è concesso per alcune foto con i lavoratori della Ferrari, il tutto documentato sui canali social di Maranello. La nuova Ferrari di Cristiano Ronaldo, dunque, arriverà nei prossimi mesi. Continua su GQ
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sabato 8 maggio 2021
La nuova Ferrari 812 Competizione è un gioiello in edizione limitata da 830 cavalli
La nuova Ferrari 812 Competizione è l'ultima nata di Maranello. È una versione speciale in serie limitata, che sarà accompagnata anche dalla variante "A", cioè aperta, nella fattispecie con un tettuccio rimovibile. Entrambe derivano dalla 812 Superfast e sono dedicate a un ristretto gruppo di collezionisti, che peraltro hanno già acquistato tutte le 1.548 unità previste, suddivise tra 999 coupé e 549 spider. Il prezzo? Da circa mezzo milione di euro a salire. Sotto il lungo cofano anteriore urla una versione ancora più estrema del 6.5 V12 aspirato, che tira fuori ben 830 CV a 9.250 giri e ha il limitatore a 9.500 giri, mentre la coppia massima di 692 Nm è espressa a 7.000 giri. Tutta questa potenza è scaricata a terra sulle sole ruote posteriori, attraverso un cambio a 7 marce doppia frizione, più veloce del 5% rispetto a quello della 812 Superfast. Così la Ferrari 812 Competizione accelera da 0 a 100 km/h in 2,85 secondi, da 0 a 200 km/h in 7,5 secondi e supera i 340 km/h. Sono numeri, questi, che impongono un lavoro certosino a livello di aerodinamica. I nuovi sfoghi dell'aria forniscono un +30% di carico anteriore, mentre il nuovo generatore di vortici concorre per un ulteriore 40%. Il diffusore anteriore, come sulla 812 Superfast, ospita un portello mobile ad azionamento passivo che si apre quando la vettura supera i 250 km/h. La sua rotazione determina una riduzione di resistenza che permette alla vettura di esprimere la massima velocità in rettilineo. Il retrotreno della Ferrari 812 Competizione incorpora svariate soluzioni tecniche innovative che riguardano layout di scarico, geometria del diffusore, volumetria dello spoiler, disegno del lunotto brevettato e del paraurti. Il lunotto posteriore, inoltre, è completamente chiuso per la prima volta su una vettura di serie e integra tre coppie di elementi profilati che agiscono come generatori di vortici. Nella 812 Competizione A, invece, per compensare la rimozione dei generatori di vortici è stato introdotto un elemento a bridge tra i flying buttress. Continua su GQ
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venerdì 30 aprile 2021
Ferrari F50, va all'asta l'unica auto stradale con il motore di una Formula 1
La Ferrari F50 è una delle auto più incredibili della storia. Lo è non tanto per la sua estetica, che può piacere oppure no, ma per la sua scheda tecnica che presente ha una caratteristica unica al mondo. È infatti l'unica auto stradale con il motore derivato direttamente da quello di una Formula 1. Il prossimo 22 maggio gli specialisti di RM Sotheby's ne metteranno all'asta una delle 349 costruite, con una quotazione prevista di almeno 3,5 milioni di euro. Si tratta di un modello del 1995, l'esemplare numero 48 prodotto, allestito con le specifiche per il mercato americano, dove sono stati venduti in tutto solo 55 esemplari. Perché così poche? Come diceva Enzo Ferrari: «Dobbiamo produrre sempre un'auto in meno di quella che il mercato di richiede». Se non è esclusività questa. Ad ogni modo, la Ferrari F50 che andrà all'asta ha percorso solo 8.200 km e nel 2018 è stata sottoposta a una revisione completa del suo incredibile propulsore e di tutta la meccanica. Un vero gioiello dell'ingegneria italiana. Ecco la sua storia. Alla fine degli anni Ottanta, la Ferrari più potente, veloce e costosa era la mitica F40. Un'auto che negli anni è diventata una vera e propria leggenda, grazie anche al suo rabbioso motore V8 bi-turbo da 478 CV. Per la sua erede, invece, a Maranello scelsero una strada diversa. Nel 1995, al Salone di Ginevra, viene presentata la F50 che ha una linea molto più tondeggiante rispetto alla sua antenata, sebbene tra le due ci sia una certa assonanza nelle proporzioni generali. Continua su GQ
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sabato 30 gennaio 2021
Ferrari 208, la «piccola» del Cavallino compie 40 anni
La Ferrari 208 compie 40 anni e, per chi non se la ricordasse, è una delle berlinette del Cavallino Rampante meno dotate in termini di prestazioni. La sua storia è piuttosto particolare e vale la pena di essere raccontata. A livello stilistico e tecnico appartiene a tutti gli effetti alla famiglia 308/328, cioè la gamma di Ferrari V8 a motore centrale che hanno caratterizzato il quindicennio che va dal 1975 al 1990. Di tutte queste, la più famosa è certamente la 308 GTS di Magnum P.I., le cui immagini sono entrate più o meno in tutte le televisioni del mondo. La Ferrari 208, invece, nacque squisitamente per il mercato italiano, come modello di accesso per sostituire l'obsoleta Dino 208 GT4 e continuando a rimanere sotto la fascia di cilindrata dei 2 litri, oltre la quale scattava una tassazione più pesante, ovvero l'Iva al 36% anziché al 18%. La 208 era dunque una Ferrari entry-level, ma a parte il gruppo motore-cambio, era identica alla 308. La carrozzeria disegnata da Pininfarina aveva un profilo a cuneo piuttosto pronunciato, con una griglia rettangolare del radiatore realizzata in alluminio che si trovava sotto il sottile paraurti anteriore: quest’ultimo, di color nero satinato, era realizzato in un sol pezzo e percorreva l’intera larghezza del musetto. Le portiere erano caratterizzate da incavi che conducevano l’aria alle prese del vano motore e nella parte posteriore, sul pannello verticale di coda leggermente incassato, c'erano i gruppi ottici gemelli di forma circolare. Continua su GQ
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sabato 14 novembre 2020
La Ferrari SF90 Spider è un sogno proibito che si avvera
La Ferrari SF90 Spider è il nuovo sogno proibito made in Maranello. Come si evince dal nome, si tratta della versione a cielo aperto della SF90 Stradale, che è la Ferrari di serie più potente di sempre. Con questa condivide il powetrain ibrido plug-in da 1.000 CV, capace di percorrere fino a 25 km a zero emissioni, contando sui 220 CV del motore elettrico. La novità più rilevante è il tetto rigido ripiegabile RHT - Retractable Hard Top - una soluzione introdotta nel 2011 sulla 458 Spider e poi costantemente evoluta, che permette un ottimo isolamento termico e acustico in configurazione coperta e non comporta deformazioni alle alte velocità. Si apre e si chiude in soli 14 secondi anche a basse velocità, è costruito interamente in alluminio e quando è chiuso occupa solo 100 litri di spazio. Continua su GQ
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mercoledì 4 novembre 2020
Maradona e la strana storia della Ferrari Testarossa nera
La Ferrari Testarossa di Diego Armando Maradona ha una storia piuttosto particolare. Chissà se El Pibe de oro, che oggi compie 60 anni, se la ricorda ancora. Il numero 10 che ha lasciato un solco indelebile nella storia di Napoli ha posseduto diverse vetture del Cavallino Rampante, come la F40 e la F355, ma la Testarossa ha una storia particolare. Ma prima di raccontarvela, ricordiamo che questa Ferrari è stata presentata al Salone di Parigi nell'ottobre del 1984, come erede della 512 BBi. Pininfarina disegnò una linea innovativa con prese d’aria laterali molto pronunciate, mentre sotto il cofano posteriore c'era un 12 cilindri boxer da 5 litri, che con i suoi 390 CV la rendeva l'auto di serie più potente del mondo. Vale anche la pena ricordare che Testarossa è un nome di fantasia, coniato dal genio italiano. Continua su GQ
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lunedì 28 settembre 2020
Ferrari Omologata, la nuova one-off basata sulla 812 Superfast
Prendere una 812 Superfast e trasformarla in una one-off, ovvero un esemplare unico e non ripetibile allestito su misura per un collezionista, esaltandone l'anima sportiva. La nuova Ferrari si chiama Omologata, sfoggia la colorazione Rosso Magma e si ispira esteticamente alla tradizione della gran turismo del Cavallino Rampante. È il decimo esemplare unico con motore V12 anteriore realizzato da Ferrari a partire dalla P540 Superfast Aperta del 2009. Il suo sviluppo è durato più di due anni, con l'obiettivo di creare un design futuristico, ma con alcuni elementi caratterizzanti sottoposti a nuova interpretazione. Della 812 Superfast rimangono solo il parabrezza e i fanali anteriori; le forme sono agili definite da volumi fluidi e riflessi ondulati a cui si aggiungono elementi grafici e aperture asservite alle esigenze aerodinamiche. Continua su La Stampa
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venerdì 18 settembre 2020
La Ferrari Portofino M è uno sballo
La Ferrari Portofino M è l'evoluzione del modello di accesso alla gamma del Cavallino Rampante. Presentata per la prima volta nel 2018, si aggiorna soprattutto nella parte tecnica e la M sta per Modificata. Le modifiche maggiori riguardano il motore, la trasmissione e il famoso Manettino; tutte insieme portano a migliori prestazioni, ma anche a un maggiore comfort. Inoltre debuttano alcuni sistemi ADAS, insieme ai sedili ventilati e riscaldati. Confermata la carrozzeria coupé-cabriolet, con l'hard-top metallico che ripiegandosi scompare nel vano posteriore. Entrando nel dettaglio, il 3.9 V8 biturbo eroga venti cavalli più di prima, arrivando a 620 CV a 7.500 giri e allo stesso tempo, grazie a un inedito filtro anti-particolato, rispetta le nuove normative Euro6D. Il cambio è stato completamente riprogettato, con ispirazione a quello della SF90 Stradale: le due frizioni lavorano in bagno d'olio mentre i rapporti sono diventati otto. Come per tutte le altre vetture turbo di gamma, la Ferrari Portofino M gode di una risposta immediata del motore agli input dell’acceleratore secondo il concetto «zero turbo lag» ed è dotata di Variable Boost Management, un software di controllo motore sviluppato a Maranello che varia la coppia erogata in funzione della marcia utilizzata. Al salire delle marce (dalla 3a alla 8a), infatti, viene aumentata la quantità di coppia disponibile fino a raggiungere i 760 Nm in settima e ottava. Inoltre, grazie a un controllo più efficace della coppia delle frizioni è stato possibile migliorare la guidabilità nella guida urbana durante l’utilizzo dello Start&Stop. Continua su GQ
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