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sabato 9 giugno 2018
Lancia Delta, la storia di un mito – Prima parte
Chi nel settembre 1979 si è trovato al Salone di Francoforte davanti allo stand Lancia ad ammirare la neonata Delta, sicuramente non ha immaginato che quel giorno iniziava uno dei capitoli importanti della storia dell’auto. Ma andiamo con ordine. Verso la metà degli anni Settanta la Casa Torinese – ormai da alcuni anni all’interno del Gruppo Fiat – mette in cantiere la nuova “piccola di casa” che avrebbe affiancato la Beta raccogliendo allo stesso tempo l’eredità della Fulvia. La meccanica è moderna, dunque tutt’avanti come quella della Ritmo, i motori sfruttano le sinergie del Gruppo e il design è firmato da Giorgetto Giugiaro. La Delta è subito un successo e vince l’Auto dell’Anno nel 1980, rimanendo a tutt’oggi l’unica Lancia ad avere ricevuto questo premio. La gamma iniziale è piuttosto semplice, con il 1.3 e il 1.5 a benzina da 78 e 85 CV. I rally sono ancora lontani ma i prodromi ci sono già. Continua su Autoappassionati
giovedì 22 marzo 2012
Auto leggendarie: Lamborghini Countach
Nata da un'idea del grande Marcello Gandini, è la progenitrice di quelle che oggi definiamo "supercar". Il suo originale profilo a cuneo è tutt'ora il segno distintivo di tutte le Lamborghini e ha ispirato moltissime altre auto ad altissime prestazioni. Alta poco più di un metro, larghissima e con le porte ad apertura verticale. Nel 1971 (anno della sua prima apparizione al Salone di Ginevra) non si era ancora vista un'auto del genere. Ad una line a così futuristica si accompagnavano prestazioni al top, figlie di una meccanica con pochi rivali. La prima versione del 1973 montava un 12 cilindri a V di 4 litri, capace di esprimere 380CV a 8000 giri, spingendo la Countach oltre il muro del 300 chilometri l'ora (315 km/h per la precisione). Molte leggende circolano sul suo nome, ma la verità è che si tratta di una esclamazione in dialetto piemontese, che uscì dalla bocca di un dipendente della Bertone (la carrozzeria che ne curò il design) quando la vide per la prima volta. A testimonianza della bontà del progetto, la Countach rimase in produzione fino al 1990, aggiornata nella meccanica e dotata del motore "Quattrovalvole" da 5 litri che sviluppava oltre 455 CV.
lunedì 19 marzo 2012
Auto leggendarie: Alfa Romeo 33 stradale
Forse all’ Alfa Romeo erano troppo avanti. Era il 1968 e il concetto di supercar era ancora di là da venire. La 33 Stradale derivava strettamente dalla versione corsa e ne conservava il DNA: 800 kg di peso, 1995cc dislocati su otto cilindri a V che giravano all’impazzata fino a oltre 10.000 giri/minuto sviluppando una potenza massima superiore ai 200CV. La sua linea perfetta non ha bisogno di commenti. Pochi lo sanno ma fu la prima auto di produzione a montare le porte ad apertura verticale, ma la sua rarità è ancora più incredibile: sono solo 12 gli esemplari costruiti. È stata l’auto di serie più costosa al mondo (quasi il doppio di una Ferrari), aggiudicarsene una era quasi impossibile. Nessuno potrà mai dire se l’Alfa non ci credette abbastanza o se i tempi non erano ancora maturi per un prodotto del genere, fatto sta che quest’auto, ancora oggi, non ha nulla da invidiare a una Veyron o a una Zonda…
domenica 18 marzo 2012
Auto leggendarie: Lancia Delta S4
Lei è “il mostro”, l’arma definitiva del Gruppo Fiat per primeggiare nel precocemente defunto Gruppo B. Creata da un team misto Abarth-Lancia guidato dall’ Ing. Lombardi, è tutt’ora una delle auto che fanno fibrillare gli appassionati. Le prestazioni incredibili (oltre 500cv e uno 0/100 da poco più di due secondi), il grande riguardo con cui la trattavano anche i migliori piloti, il potenziale inespresso e la tiratura limitatissima degli esemplari stradali (200) le consegnano un posto speciale nell’Olimpo dell’automobile. Fu la prima Lancia a sperimentare la trazione integrale ed era spinta da un innovativo propulsore di soli 1759cc di cilindrata, ma alimentato sia da un compressore volumetrico Volumex (brevetto Abarth) che da un turbo compressore. Fu prodotta solo nel 1985, ma basta assistere ad una gara in salita dove lei sia presente per osservare l’affetto e il rispetto che tutt’ora le riservano gli appassionati.
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