La Ferrari 208 compie 40 anni e, per chi non se la ricordasse, è una delle berlinette del Cavallino Rampante meno dotate in termini di prestazioni. La sua storia è piuttosto particolare e vale la pena di essere raccontata. A livello stilistico e tecnico appartiene a tutti gli effetti alla famiglia 308/328, cioè la gamma di Ferrari V8 a motore centrale che hanno caratterizzato il quindicennio che va dal 1975 al 1990. Di tutte queste, la più famosa è certamente la 308 GTS di Magnum P.I., le cui immagini sono entrate più o meno in tutte le televisioni del mondo. La Ferrari 208, invece, nacque squisitamente per il mercato italiano, come modello di accesso per sostituire l'obsoleta Dino 208 GT4 e continuando a rimanere sotto la fascia di cilindrata dei 2 litri, oltre la quale scattava una tassazione più pesante, ovvero l'Iva al 36% anziché al 18%. La 208 era dunque una Ferrari entry-level, ma a parte il gruppo motore-cambio, era identica alla 308. La carrozzeria disegnata da Pininfarina aveva un profilo a cuneo piuttosto pronunciato, con una griglia rettangolare del radiatore realizzata in alluminio che si trovava sotto il sottile paraurti anteriore: quest’ultimo, di color nero satinato, era realizzato in un sol pezzo e percorreva l’intera larghezza del musetto. Le portiere erano caratterizzate da incavi che conducevano l’aria alle prese del vano motore e nella parte posteriore, sul pannello verticale di coda leggermente incassato, c'erano i gruppi ottici gemelli di forma circolare. Continua su GQ
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