Che gli oceani siano pieni di plastica non è certo una novità e senza scomodare il Pacific Trash Vortex, ovvero l'isola di rifiuti grande come la Spagna che da oltre 25 anni galleggia nell'Oceano Pacifico, basta fare un salto su qualsiasi spiaggia per rendersene conto. Ripulire gli oceani è un'impresa titanica, che difficilmente trova un valore economico, oltre a quello sacrosanto di salvaguardia dell'ambiente. Ed è proprio per trovarne uno che tre anni e mezzo fa è nata Seaqual, un'iniziativa no-profit che si propone l'ambizioso obiettivo di creare valore dai rifiuti plastici che si trovano in mare, ma anche di responsabilizzare e ispirare i consumatori. Tutto questo con progetti “glocal”, perché, come ci ha raccontato il direttore generale di Seaqual Michel Chtepa, “inquinamento ed economia sono globali, ma le soluzioni sono locali”. Continua su La Stampa
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