La Jaguar E-Pace è la seconda SUV nella storia del marchio di Coventry. Le sue linee sono inconfondibili e diametralmente opposte rispetto a quelle della «cugina» Evoque, con cui però condivide buona parte della meccanica. Vista la sua natura di crossover, la Jaguar E-Pace è perfetta praticamente per tutti gli utilizzi e le esigenze. Quattro metri e quaranta di lunghezza non sono troppi per parcheggiarla in città, anche se bisogna stare attenti ai quasi due metri di larghezza. Lo spazio a bordo non manca. Guidatore, passeggeri e bagagli sono tutti tenuti in grande considerazione: la posizione di guida è ottima, lo spazio per chi siede sul divano posteriore abbondante e quello per i bagagli addirittura da record, considerati i 577 litri di capacità minima. L'accesso ai sedili posteriori, però, non è dei più agevoli, perché la forma degradante del padiglione costringe a chinarsi un po' con la testa, ma è il prezzo da pagare per avere uno stile così affilato. Una volta seduti, però, non ci sono limitazioni, anzi la E-Pace si rivela comoda e spaziosa anche per le persone alte. Il posto guida, invece, è spettacolare. Il corpo assume una posizione allungata che fa quasi dimenticare di essere su un SUV, anche grazie al volante piuttosto verticale. La strumentazione è una via di mezzo tra tradizione e innovazione, con i due grandi strumenti circolari e il display in mezzo, mentre al centro della plancia troneggia il touchscreen del sistema di infotainment, che è molto intuitivo nell'utilizzo. Continua su GQ
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