La storia dell’Alfa Romeo è una specie di romanzo, fatto di grandi momenti di passione e altri meno fortunati, di auto leggendarie e di modelli più dozzinali. Una delle vetture più incredibili mai prodotte dalla Casa milanese, se non la più incredibile a detta di molti, è la 33 Stradale. Se l’avete confusa con la berlina degli anni Ottanta, andate subito in punizione, inginicchiatevi sui ceci e recitate dieci volte ad alta voce la scheda tecnica dell’Alfetta Turbodelta. Scherzi a parte, vale la pena ricordate che proprio la 33 moderna deve il suo nome all’antenata, la cui storia inizia come auto da corsa. Il progetto “105”, infatti, nasce a inizio anni Sessanta – dopo il ritiro del Biscione dalla Formula 1 – per creare una vettura da competizione omologabile per il Campionato mondiale sport prototipi e per le cronoscalate, che all’epoca avevano la loro massima espressione nel Campionato europeo della montagna. La leggerezza, dunque, era una delle caratteritiche primarie che l’auto doveva avere. Continua su Autoappassionati
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