“A questa macchina è legata una parte importante della mia vita, dalle grandi battaglie per portare in porto un progetto da molti osteggiato, alla soddisfazione per la fiducia accordatami da Enzo Ferrari che consentì per la prima volta di fornire i suoi motori al di fuori di Maranello, all’emozione di veder prendere forma quello che avevamo concepito e desiderato, fino ai successi sportivi irripetibili conquistati”. Con queste parole Cesare Fiorio, allora numero uno del Reparto Corse Lancia, ricorda la Stratos, una vettura mitica che ha segnato un epoca, sia per il suo stile che per i suoi risultati sportivi. Tutto inizia al Salone di Torino del 1970, dove un prototipo chiamato Zero, carrozzato da Bertone e disegnato da Marcello Gandini (padre anche della Lamborghini Countach) utilizza il motore della Fulvia in posizione centrale posteriore. Un anno dopo, sempre a Torino viene presentata la concept car Stratos HF, spinta dal motore V6 della Dino Ferrari, che però – precisa il comunicato – non verrà utilizzato. Continua su Autoappassionati
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