venerdì 30 ottobre 2015
Volkswagen, dopo 15 anni di crescita calano gli utili
Le conseguenze del Dieselgate Volkswagen in termini di costi sono quasi impossibili da quantificare, soprattutto perché non sono state ancora comminate sanzioni precise, iniziate campagne di richiamo o fatte richieste in sede legale. Ciononostante, lo scandalo che ha travolto il Gruppo di Wolfsburg mostra giù i suoi segni nel bilancio del terzo trimestre, che dopo quindici anni registra il primo passo indietro. La perdita operativa, infatti, è stata di 3,48 miliardi di euro, mentre quella netta di 1,67 miliardi, numeri dovuti all'accantonamento preventivo di risorse economiche (6,68 miliardi) per far fronte proprio al Dieselgate. Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo dello scorso anno l'utile operativo era stato di 3,2 miliardi di euro. Gli effetti del Dieselgate si fanno sentire anche sui risultati dei primi nove mesi del 2015, con un margine operativo sceso a 3,34 miliardi dai 9,41 dello scorso anno e un utile netto da 8,68 a 3,99 miliardi. A questo punto, saranno cruciali gli ultimi tre mesi dell'anno per stabilire se il 2015 si potrà chiudere con un utile netto o meno.
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giovedì 29 ottobre 2015
Salone di Tokyo, Mazda RX-Vision, l’amore per il motore rotativo continua
La storia tra Mazda e il motore rotativo è destinata a proseguire, dopo essersi interrotta nel 2011 con l’uscita di produzione della ultima RX-8. Si chiama Skyactiv-R e la Casa giapponese lo ha definito come “motore rotativo di nuova generazione”, piazzandolo sotto il cofano della RX-Vision, la concept di una nuova vettura coupé che ha debuttato oggi al Salone di Tokyo. È difficile non pensare che questo prototipo si trasformi in auto di serie, anche perché le linee non sono di quelle “impossibili” e comunque rispettano il family feeling delle altre Mazda. Le sue proporzioni sono quelle classiche dei coupé con motore anteriore e trazione posteriore, sebbene le ruote dallo smisurato numeri di pollici risultino quasi troppo grandi rispetto alla linea della carrozzeria, una caratteristica tipica di moltissimi concept. Ma, design a parte, il messaggio forte che quest’auto manda è che Mazda non ha smesso di credere in quello che è “probabilmente il simbolo più rappresentativo dello spirito dell’azienda”, anche se non sono ancora disponibili specifiche tecniche.
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mercoledì 28 ottobre 2015
Honda Africa Twin 1.000, la “regina del deserto” ritorna dopo dodici anni
I fan più fedeli la chiamano la “regina del deserto” e chi ne possiede una la custodisce gelosamente. È la Honda XRV 750, meglio nota come Africa Twin, un nome che rimanda direttamente alle quattro Parigi-Dakar vinte consecutivamente tra il 1986 e il 1989, che l’hanno resa un mito. Twin, invece, si riferisce al suo motore, un bicilindrico a V di 60° da 60 CV che muove con molta agilità i circa 200 kg di massa a vuoto. Una moto rimasta in produzione dal 1988 al 2003, prima di lasciare “orfani” una vasta schiera di motociclisti stregati da caratteristiche come versatilità, affidabilità, capacità di carico, facilità, comfort e piacere di guida. Ma ora, quella che per tanti era la “moto perfetta” è ritornata, mantenendo il nome e salendo di cilindrata fino a un litro, senza tuttavia rinnegare il mix di caratteristiche tecniche che l’hanno resa famosa. Infatti, i cavalli del bicilindrico (parallelo, stavolta) sono aumentati solo fino a 95 – niente in confronto a certe potenze da superbike della concorrenza – ma il peso è rimasto nell’intorno dei 200 kg (208 nella versione base).
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martedì 27 ottobre 2015
Guida autonoma. Una patente anche per le auto?
Il momento in cui la prima auto a guida autonoma si potrà comprare in concessionaria e poi utilizzare sulle strade è sempre più vicino, soprattutto negli Stati Uniti, dove la sperimentazione e la legislazione sono in assoluto più avanti che nel resto del mondo. Ma è proprio sull'impianto normativo che regolamenti la guida autonoma che vanno presi i provvedimenti più complessi e la proposta del Transportation Research Institute dell'Università del Michigan va proprio in questo senso: creare una “patente per la guida autonoma” da assegnare non ai guidatori bensì alle auto, per certificare il loro livello di abilità, sia quanto a evoluzione di sistemi tecnologici che a possibilità di operare in situazioni diverse, a partire dalle diverse condizioni meteo. Secondo la ricerca di Michael Sivak e Brandon Schoettle, quindi, se al momento di rilasciare la patente di guida a un umano si valutano la conoscenza delle norme, le capacità psicomotorie e quelle sensoriali come la vista, allora anche le caratteristiche delle driverless car – mappe, radar, sensori, software e telecamere – devono essere oggetto di valutazione perché è evidente che ogni sistema garantirà prestazioni differenti. Inoltre, molti sistemi autonomi hanno ancora diverse lacune e anche i migliori non sono comunque affidabili in situazioni di scarsa visibilità e in particolare con la neve, un tipo di condizione per la quale non sono mai ancora stati eseguiti test approfonditi.
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lunedì 26 ottobre 2015
Ford Mustang GT King, 727 CV per 300 esemplari
Le Dodge Hellcat hanno finalmente trovato una degna concorrente. Sia la Challenger che, soprattutto, la Charger, non saranno più sole nel club delle “auto generaliste da oltre 700 CV”. Si, avete letto bene, non c'è nessun errore. Dopo i 707 CV tirati fuori dal 6.2 V8 Hemi, infatti, tra poco arriveranno i 727 CV del 5.0 V8 della Ford Mustang. Anche qui la “magia” avviene grazie all'installazione di un caro vecchio turbocompressore che viene installato, insieme al resto delle modifiche, dallo specialista Petty's Garage, per dare vita alla Ford Mustang GT King edition, una serie limitata di 300 esemplari. E se pensate che l'idea sia troppo folle, ricordate che Dodge ha raddoppiato la produzione delle Hellcat, proprio a causa della grande richiesta. Evidentemente, oltreoceano c'è ancora tanta passione per i motori pieni di cavalli, ma bisogna anche ricordare che gli appassionati americani non devono combattere con il superbollo e che il prezzo della benzina è sensibilmente inferiore. Così non appare come una follia possedere e utilizzare auto da oltre 700 CV. Nel caso della Ford Mustang GT King Edition sono 670 o 727, a seconda delle versioni. La serie limitata di 300 esemplari, infatti, sarà, suddivisa tra 243 'King', 43 'King Premier' e 14 'King Premier Convertible' che si potranno ordinare attraverso la rete ufficiale Ford, con garanzia di tre anni e 36.000 miglia, mentre i prezzi saranno compresi tra 67.495 e 90.945 dollari.
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venerdì 23 ottobre 2015
Tim Cook (Apple): "L'industria dell'auto è prossima a una rivoluzione"
L'industria dell'auto è sull'orlo di un cambiamento epocale e se lo dice Tim Cook, numero uno della Apple, forse gli si può anche credere. E gli attori di questa rivoluzione saranno le aziende più importanti del mondo, non solo quelle che da più o meno cento anni si occupano di produrre automobili. I driver principali di quelle che forse potranno definirsi come “Automobili 2.0” saranno sostanzialmente tre: la crescente importanza e pervasività del software, la guida autonoma e l'inizio della fine del motore a combustione interna a favore di quello elettrico. In effetti, se si guarda alla vetture attuali e si fa un confronto con quelle dei primi del Novecento, di vere rivoluzioni non ce ne sono mai state. “Penso che siamo prossimi a un grande cambiamento – ha detto Cook durante un intervista con il Wall Street Journal – non pretendo che nessuno sia d'accordo con me ma io la penso così”.
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giovedì 22 ottobre 2015
Ferrari: esordio “di corsa” in Borsa, azioni a 60 dollari
L'esordio della Ferrari alla Borsa di New York non poteva iniziare nel modo migliore. Le azioni del Cavallino Rampante, infatti, hanno subito aperto la seduta sopra i 60 dollari, cioè un 8 dollari i più rispetto ai 52 a cui l e azioni erano state offerte al pubblico. Tradotto in percentuale significa una maggiorazione del 15%, anche se dopo circa un'ora il prezzo è sceso a 57-58 dollari, per poi attestarsi sui 55 dollari. Wall Street, dunque, ha accolto bene l'arrivo della Casa di Maranello nel mercato azionario e la soddisfazione è subito emersa sui volti di Sergio Marchionne, John Elkann, Amedeo Felisa e Piero Ferrari, tutti e quattro presenti al momento di suonare la campanella per dare il via allo scambio azionario. Questo ottimo risultato iniziale, tuttavia, è anche figlio di una certa prudenza nella definizione del prezzo delle azioni. Il valore di partenza di 52 dollari, infatti, avrebbe anche potuto essere innalzato fino a 53, opportunità che è stata discussa dai top manager di FCA e Ferrari fino a ieri sera con le banche sottoscrittrici principali - Ubs e Bank of America Merrill Lynch – e che sarebbe stata giustificata dall'ottima accoglienza nella cosiddetta fase di “road show”.
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mercoledì 21 ottobre 2015
Apple, lo sviluppo di ‘iCar’ prosegue. A suon di ingegneri ‘rubati’ alla concorrenza
Mancano almeno 3 anni all’arrivo della Apple Car o iCar o progetto Titan, se preferite, ma per quando debutterà sul mercato le voci, più o meno confermate, sul suo conto saranno già così tante da poter scriverci un libro (nell’immagine in alto, una ricostruzione). L’ultima in ordine di tempo, riportata dalla Reuters, è quella che riguarda il “furto” di ingegneri perpetrato ai danni della Mission Motors, una piccola azienda americana che produce motociclette elettriche. Furto, nel senso che Apple ha offerto a queste persone un compenso più alto e la possibilità di lavorare in quella che forse è la migliore impresa del mondo. Visto che negli Stati Uniti c’è il libero mercato, è tutto regolare, se non fosse che, dopo aver perso i suoi uomini migliori – nella misura di 8 su 35 – la Mission Motors rischia la chiusura, perché la già normalmente difficile raccolta fondi è diventata quasi impossibile ora che questi se ne sono andati, portando con loro le proprie capacità.
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martedì 20 ottobre 2015
Ferrari F12tdf, il suo segreto è il Passo Corto Virtuale
Agilità e stabilità sono due facce della stessa medaglia. Non si più aumentare una senza che l'altra diminuisca e viceversa. La loro importanza, poi, diventa cruciale quando si tratta di auto sportive, soprattutto se queste vengono impiegate in pista. Una delle specifiche tecniche che più influenza queste due caratteristiche è la lunghezza del passo, soprattutto se considerato in rapporto a quella del corpo vettura e forse è proprio per questo che Ferrari lo ha citato per definire il suo nuovo sistema di sospensioni posteriori sterzanti montato sulla nuovissima F12tdf. Signore e signori ecco a voi il Passo Corto Virtuale, una definizione che rimanda direttamente alla storia del Cavallino Rampante, quando le versioni Short Wheel Base (SWB, passo corto, appunto), venivano sviluppate con una certa frequenza. L'asse posteriore sterzante, altrimenti definito come “quattro ruote sterzanti” o “asse posteriore attivo”, non è certo una novità in assoluto, diversi costruttori l'hanno già impiegato su prodotti anche molto meno esclusivi della nuova Ferrari, ma in ambito eminentemente sportivo è stato riconsiderato solo negli ultimi anni, in particolare dalla Porsche sulle 911 di ultima generazione.
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lunedì 19 ottobre 2015
Taxi, dopo Milano anche a Roma arrivano 200 telecamere contro le aggressioni
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venerdì 16 ottobre 2015
Il futuro di Volvo, tanta elettricità e una nuova piattaforma
Tra i tanti effetti del Dieselgate Volkswagen c’è anche quello di aver drasticamente influenzato i piani industriali delle Case automobilistiche riguardanti il prossimo futuro. Dopo che lo stesso gruppo tedesco e che Toyota, suo concorrente principale, hanno detto che investiranno massicciamente sulla trazione elettrica, anche Volvo ha fatto lo stesso. Le novità principali, quindi, sono due: il progressivo ampliamento della gamma elettrificata, cioè delle ibride plug-in ma anche di una inedito modello a zero emissioni e la nascita di una nuova piattaforma modulare per le auto compatte, CMA – Compact Modular Architecture, che si affiancherà a quella esistente (SPA – Scalable Product Architecture) per le vetture più grandi. La prima Volvo a sfruttare la CMA, dunque, sarà lanciata nel 2017 e questa nuova piattaforma sarà fondamentale per arrivare all’obiettivo delle 800.000 auto vendute entro i prossimi 4 anni. L’evoluzione della Spa, invece, proseguirà con l’arrivo della S90, cioè la futura ammiraglia della gamma svedese che sarà l’alter-ego tradizionale della SUV XC 90. Ovviamente, le due piattaforme avranno molto in comune, a partire dai motori, dai sistemi di infotainment e da quelli di sicurezza che saranno fondamentali per raggiungere l’obiettivo degli “infortuni zero” su una nuova Volvo entro il 2020. Al centro di tutto, poi, c’è la riduzione dei costi come pure la possibilità di diffondere i powertrain ibridi plug-in su tutta la gamma.
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giovedì 15 ottobre 2015
Auto elettrica, niente multa a chi occupa il loro parcheggio
Vi ricordate la Fiat Panda Elettra? Era il 1990 e forse eravamo tutti più impegnati a seguire i Mondiali di calcio ma proprio venticinque anni fa in Italia era già possibile acquistare un’auto elettrica. Certo, più che un’auto era una batteria con ruote, visto che i suoi accumulatori occupavano tanto di quello spazio che bisognava togliere i sedili posteriori. Poi, la sua autonomia di meno di 100 km con tempi di ricarica prossimi alle 10 ore di certo non aiutava. Ma, in ogni caso, era un’auto elettrica e era in vendita (anche se nessuno la comprava). Oggi – venticinque anni dopo! - che in Italia siamo arrivati con fatica a vendere poco più di mille auto elettriche in un anno, il Codice della Strada non si è ancora accorto di loro. Infatti, i rari parcheggi con colonnina pubblica per la ricarica non sono protetti dal C.d.S. Vuol dire che ci si può parcheggiare tranquillamente qualunque auto senza prendere una multa.
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mercoledì 14 ottobre 2015
Ferrari F12tdf, ecco l’auto “stradale” più veloce nella storia del Cavallino Rampante
Finita l’era dei nomi “originali”, in Ferrari sono tornati alle sigle e così la versione estrema della F12 si chiama “tdf” – scritto minuscolo – che sta per Tour de France, una di quelle gare leggendarie degli anni Cinquanta e Sessanta, come la Mille Miglia, dove la morte era dietro l’angolo e i piloti erano eroi. Così, la F12tdf riprende, almeno idealmente, il concetto di auto stradale pronta per le corse, come la sua antenata 250 GT Berlinetta che di quei pericolosi giri di Francia ne vinse quattro. La sua produzione sarà limitata a 799 esemplari, in cui la Casa di Maranello riverserà lo stato dell’arte della sua tecnologia. Il 6.3 litri V12 a 65° gradi continua a rinunciare al turbo e ciononostante raggiunge i 780 CV a 8.500 giri, mentre la coppia massima di 705 Nm arriva a 6.750 giri e il limitatore taglia a 8.900 giri. Numeri incredibili che portano a prestazioni di altissimo livello: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 2,9 secondi e quella da 0 a 200 km/h in 7,9, ma è il tempo sul giro a Fiorano a definire la cifra complessiva di questa F12tdf, che è accreditata di un crono di 1:21, cioè un solo secondo in più de LaFerrari, due in meno rispetto alla F12 berlinetta.
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martedì 13 ottobre 2015
Crash test Fiat 500X, in Europa 4 stelle su 5, in America promossa a pieni voti
FCA ha imparato la lezione dei crash test americani, in particolare del severissimo Small overlap dell’Insurance Institute for Highway Safety’s (IIHS), in cui la Fiat 500 berlina non aveva fatto una bella figura. A dire il vero, nemmeno le altre dieci citycar testate avevano brillato e solo una era stata giudicata accettabile. Il motivo è semplice, lo Small overlap (nel video sotto) prevede l’impatto con il 25% del frontale a 64 km/h, ma su una barriera rigida, che è molto diverso dal crash su una barriera deformabile (a simulare il muso di un’altra auto) e con il 40% della parte anteriore dell’auto. Questo test è stato attivato a metà 2012, quindi quasi nessuna auto tra quelle immediatamente testate era stata progettata per superarlo bene, e quindi ha fatto molte vittime illustri. Una volta prese le misure, però, tutti hanno iniziato ad adeguarsi, FCA compresa, con la Fiat 500X che ha appena ottenuto il massimo dei voti, ottenendo il giudizio massimo in tutte le cinque categorie.
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lunedì 12 ottobre 2015
Best Global Brand 2015: Toyota guadagna 2 posizioni, Volkswagen ne perde 4
Come si fa a stabilire il valore globale di una azienda? È possibile fare una classifica delle migliori multinazionali del mondo? Interbrand, una delle più quotate società di consulenza a livello mondiale, ci prova ogni anno, stilando la sua Best Global Brand che prende in considerazione le 100 imprese top del pianeta e che non tiene conto solamente del valore azionario, dei beni, delle tecnologie e degli investimenti, ma considera anche il valore percepito del marchio e il potenziale di cui viene ritenuto capace. Al primo posto, manco a dirlo, c’è Apple con 170 miliardi dollari, seguita da Google con 120 miliardi e da Coca-Cola con 78,4 miliardi. Al quarto e al quinto posto ecco altri due colossi dell’informatica, come Microsoft e IBM, dopodiché si trova Toyota. La Casa giapponese si è piazzata per il quarto anno consecutivo nei primi dieci posti della classifica e rispetto al 2014 ha addirittura guadagnato due posizioni, totalizzando un valore del marchio di 49 miliardi di dollari. Toyota è anche la prima delle aziende automotive a comparire nella classifica di Interbrand, inseguita dalla coppia di “premium tedesche” BMW e Mercedes che si trovano all’undicesimo e dodicesimo posto (37,2 e 36,7 miliardi di dollari), appena fuori dalla top ten completata da Samsung, General Electric, McDonald’s e Amazon. Lo scorso anno, invece, la situazione era invertita, con Stoccarda che precedeva Monaco di Baviera. Per trovare le altre Case automobilistiche bisogna scendere fino al diciannovesimo posto, dove c’è Honda (23 miliardi) e al trentacinquesimo dove c’è Volkswagen (12,5 miliardi e in caduta di quattro posizioni rispetto allo scorso anno).
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venerdì 9 ottobre 2015
Crash test Fiat 500X, in Europa 4 stelle su 5, in America promossa a pieni voti
FCA ha imparato la lezione dei crash test americani, in particolare del severissimo Small overlap dell’Insurance Institute for Highway Safety’s (IIHS), in cui la Fiat 500 berlina non aveva fatto una bella figura. A dire il vero, nemmeno le altre dieci citycar testate avevano brillato e solo una era stata giudicata accettabile. Il motivo è semplice, lo Small overlap (nel video sotto) prevede l’impatto con il 25% del frontale a 64 km/h, ma su una barriera rigida, che è molto diverso dal crash su una barriera deformabile (a simulare il muso di un’altra auto) e con il 40% della parte anteriore dell’auto. Questo test è stato attivato a metà 2012, quindi quasi nessuna auto tra quelle immediatamente testate era stata progettata per superarlo bene, e quindi ha fatto molte vittime illustri. Una volta prese le misure, però, tutti hanno iniziato ad adeguarsi, FCA compresa, con la Fiat 500X che ha appena ottenuto il massimo dei voti, ottenendo il giudizio massimo in tutte le cinque categorie.
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giovedì 8 ottobre 2015
Volkswagen, ecco come cambia la potenza quando nei TDI si attiva la “mappa fantasma”
Tutto è iniziato con un software e a pensare che la prima causa del “dieselgate” Volkswagen sia qualcosa che nemmeno si può toccare con mano, viene quasi da sorridere. Il “defeat device”, però, è una cosa serissima che probabilmente costerà miliardi di euro. Che serva ad abbattere le emissioni solo e soltanto quando l’auto è sottoposta al test di omologazione dell’Epa è cosa nota, ma che cosa succede realmente quando si attiva questa “mappa fantasma” e quanta potenza si perde? Se lo sono chiesti i colleghi americani di TFLcar.com che hanno preso una Volkswagen Jetta 2.0 TDI del 2010 e l’hanno portata sul banco a rulli in un centro ufficiale per il controllo delle emissioni, situato a Denver, in Colorado. In questo Stato non sono previsti controlli sugli NOx, come invece accade in California, ma solo sulle emissioni di particolato, che viene misurato con il valore dell’opacità allo scarico, tollerata fino al 35%, un valore molto alto.
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mercoledì 7 ottobre 2015
GM sperimenta la guida autonoma: una flotta di Chevrolet Volt per i dipendenti
General Motors vuole cambiare il concetto di mobilità personale, portandolo nel futuro e trasformando tutta l’azienda. Lo ha detto ieri agli investitori l’amministratore delegato Mary Barra, annunciando l’arrivo di una flotta di auto a guida autonoma a disposizione degli impiegati al Warren Tech Center (nella foto sotto), che le potranno usare per muoversi all’interno del campus: si potrà “saltare su” e farsi portare da una parte all’altra, proprio come fossero navette di un film di fantascienza. Saranno tutte Chevrolet Volt e, se GM non verrà battuta sul tempo, saranno le prime auto aziendali autonome del mondo. Ma non è tutto, perché la Volt potrebbe anche unire per la prima volta il concetto di veicolo elettrico ad autonomia estesa – percorre fino a 85 km solo con la batteria – a quello di guida autonoma. “Vogliamo dimostrare che abbiamo una nuova visione, molto più lontana da quella classica dell’industria dell’auto e più vicina a quella della Silicon Valley”, ha detto Mary Barra.
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martedì 6 ottobre 2015
Nuova Opel Astra, l'alta tecnologia incontra l'efficienza
BRATISLAVA - I fari Intellilux a matrice di LED, il sistema di connettività OnStar e quattro nuovi motori tra cui spicca il 1.6 CDTI turbodiesel. Sono queste le tre innovazioni principali della nuova Opel Astra, che debutterà sul mercato italiano a metà novembre ma è già ordinabile con un listino che parte da 17.600 euro. E' l'undicesima generazione di compatta Opel, considerando anche le Kadett (la prima nacque nel 1936) e rispetto alla precedente è una vettura completamente nuova, che ha fatto un salto generazionale in ogni aspetto ''In Italia circa il 55% delle Astra sarà scelto da clienti privati - ha commentato Roberto Matteucci, ad di General Motors Italia, durante la presentazione stampa a Bratislava - mentre il resto andrà alle flotte. Ci aspettiamo, inoltre, che il diesel rappresenterà circa i tre quarti delle scelte''. L'Astra, come da tradizione, sarà anche station wagon ''L'Astra Sports Tourer arriverà invece a marzo - ha aggiunto Matteucci - con un delta di prezzo rispetto alla berlina di 1.000 euro''. Il progetto della nuova Opel Astra è iniziato a Russelsheim cinque anni fa e agli ingegneri è stato richiesto di partire da un foglio bianco, tenendo a mente il 'comandamento' della massima efficienza sotto ogni aspetto. Per questo è stata progettata una nuova piattaforma, che insieme alla scocca ridisegnata - pesa 280 kg anziché 357 kg - e a componenti come i telaietti ausiliari e le sospensioni (-50 kg), ha portato a un calo complessivo della massa compreso tra 120 e 200 kg a seconda delle versioni. Allo stesso tempo la lunghezza è diminuita di 5 cm e l'altezza di 2,6 cm, ma lo spazio interno è aumentato: +3,5 cm per le gambe dei passeggeri posteriori.
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lunedì 5 ottobre 2015
Icct, Renault Twingo auto più 'veritiera' nei consumi
Sono le auto più leggere e tecnicamente con i motori più semplici quelle che in Europa registrano una minore differenza tra i consumi reali su strada e quelli omologati in laboratorio. Lo rileva una ricerca dell'International Council of Clean Transportation (Icct) che, analizzando alcuni dei modelli più venduti in Europa nel 2014, consegna la palma d'oro dei consumi più 'veritieri' alla Renault Twingo che, tra percorrenze reali e omologate, limita la 'forbice' al 10% contro una media del 37% del resto del campione. L'analisi dell'Icct fa riferimento ai dati riportati dal forum specializzato tedesco Spritmonitor.de, che monitora i consumi e le percorrenze di 122.000 automobili in Germania (rappresentative del 90% dei modelli circolanti nel paese), ed ritenuto dall'ente americano affidabile per l'ampiezza e la precisione dei rilevamenti. Nella ricerca il podio dei modelli più virtuosi, che vede in testa la Renault Twingo, è completato dalla Toyota Auris, con una differenza tra consumi omologati e consumi reali del 18% e dalla Peugeot 208 che ha una forbice del 28%. Le Mercedes Classe A, Classe C e Classe E, invece, presentano le differenze più ampie, con scarti che arrivano al 52%. L'ente americano, passa poi analizzare altri marchi. In casa Bmw, per esempio, se per la Serie 1 lo scarto medio tra consumi reali e omologati si ferma al 33%, nel caso dell'ammiraglia Serie 5 si sale al 49%, per la maggiore diffusione del cambio automatico e per la massa complessiva più alta. Una situazione analoga si ritrova nelle Peugeot, con la 308 che ha una forbice del 48%, mentre la più piccola e leggera 208 si ferma al 28%.
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venerdì 2 ottobre 2015
Icct: non solo Vw, anche auto ibride 'barano'
ROMA - Non ci sono solo le emissioni di Volkswagen nel mirino dell'International Council of Clean Transportation, l'ente americano indipendente che ha scoperto il 'trucco' Volkswagen. Nella sua ultima ricerca l'Icct mette a nudo consumi ed emissioni reali molto più elevati di quelli omologati anche per le vetture ibride e soprattutto per le ibride plug-in, cioè con cavo per ricaricare la maxi batteria. Lo studio prende ad esempio la Mitsubishi Outlander PHEV, vettura ibrida plug-in più diffusa in Europa. Pur essendo omologata con emissioni di CO2 di 49 g/km, nell'utilizzo reale sfiora infatti i 150 g/km, cioè il triplo. Ma la colpa però, precisa l'Icct, è del ciclo di omologazione New European Driving Cycle (NEDC), utilizzato per tutte le vetture vendute in Europa, aggiornato nel 1997 e non più in grado di fornire risultati veritieri. Il NEDC infatti prevede 2 percorsi di 4 e 7 km a velocità ridotte con soste brevi e accelerazioni delicatissime, condizioni che però non sono replicabili nella guida reale. Così ogni auto consuma poco, incluse - sottolinea l'Icct - le ibride e le ibride plug-in. Inoltre, il test viene effettuato in laboratorio su un banco a rulli, senza accendere alcun dispositivo che richiede potenza, come aria condizionata, impianto stereo, navigatore, luci o tergicristalli. E sono anche permessi espedienti che diminuiscono il consumo, come aumentare la pressione degli pneumatici, staccare l'alternatore, usare oli ultra-fluidi o modificare i freni.
continua su http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2015/10/01/icct-anche-ibride-barano-su-consumi-e-emissioni_1795cd5f-20d5-4040-92c3-8da787ad2949.html
giovedì 1 ottobre 2015
Honda FCV, dopo la Toyota Mirai, ecco la seconda auto a idrogeno di serie
Al prossimo Salone di Tokyo, che aprirà il 29 ottobre, la Honda presenterà la FCV, cioè la nuova generazione della sua auto a idrogeno, pensata per la prima volta per la produzione in serie. La Casa giapponese ha anche specificato che questo non è il nome definitivo, che sarà svelato al Salone, ma solo una sigla (Fuel Cell Vehicle) che la identifica provvisoriamente. Ma, nome a parte, la notizia è che la Toyota Mirai non sarà più sola nel neonato mercato delle auto a idrogeno di serie. Fare un confronto diretto tra le due è impossibile, visto che della FCV per ora si conoscono solamente l’autonomia, che secondo Honda raggiungerà i 700 km, l’abitabilità per cinque persone e la sua capacità di funzionare da “generatore mobile di energia elettrica”, per immettere energia nella rete in caso di emergenza.
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