mercoledì 30 dicembre 2015

Ferrari, richiamo per California T negli Usa. Rischio perdita benzina nel vano motore


Mentre la Ferrari è al centro dell’attenzione per le questioni legate alla sua quotazione in borsa, alla separazione da FCA e al controllo della società, la filiale americana si trova alle prese con un problema molto più banale ma altrettanto importante. Ci sono, infatti, 185 California T da richiamare per risolvere un problema al circuito a bassa pressione del carburante, che potrebbe provocare delle perdite di benzina nel vano motore e dunque aumentare il rischio di incendio. Una disavventura che la Ferrari aveva già sperimentato su un lotto di 1.248 458 Italia; in quel caso, però, la parte colpevole era una paratia in materiale plastico, che si trovava troppo vicino agli incandescenti collettori di scarico, arrivando spesso a prendere fuoco.

continua su Il Fatto Quotidiano

martedì 29 dicembre 2015

Abarth e Autodelta, quando l'Italia andava di corsa


Avete presente il gioco delle associazioni mentali? Bene, allora provate a chiedere a un vostro amico anche a un passante, cose gli viene in mente parlando di corse automobilistiche in Italia. Ferrari, sarà inequivocabilmente la risposta. Con il disimpegno della Lancia dai rally, dell'Alfa Romeo dai campionati turismo e con l'Abarth confinata ai monomarca, rimane solo il Cavallino Rampante a presidiare l'immaginario comune. Eppure non è sempre stato così, ci sono stati tempi in cui esistevano scuderie famose per il loro impegno sportivo con auto derivate dai modelli di serie. Erano gli anni Sessanta, quelli in cui in Italia esplodeva la motorizzazione e l'auto era ancora vista come una cosa positiva, da conquistare, come un piacere.

continua su Omniauto

lunedì 28 dicembre 2015

Preparare l'auto per l'inverno, 10 cose da fare


L'inverno è appena cominciato, anche se in quasi tutta Italia le temperature dicono il contrario, il calendario non mente e proprio perché negli ultimi anni il meteo ci ha abituato a cambiamenti repentini è bene che le nostre auto siano in ordine per affrontare i rigori della stagione più fredda, sebbene questa non sia ancora incominciata davvero. Il freddo, infatti, oltre a portare neve e ghiaccio, interessando quella parte dell'automobile che si occupa dell'attrito, cioè gli pneumatici, è nemico anche dei liquidi, delle guarnizioni, del vetro, del gas, del gasolio e di alcune parti in plastica. Riguardo alle gomme termiche, o pneumatici invernali che dir si voglia, alle catene da neve, alle calze e a tutto quello che c'è da sapere sull'aderenza, vi rimandiamo al nostro speciale. Oggi ci concentriamo sulle dieci cose da fare per preparare l'auto ad affrontare l'inverno.

continua su Omniauto

giovedì 24 dicembre 2015

Nomi auto, ormai la cilindrata non c'entra più


Quale significato si nasconde dietro a un numero? A volte qualcuno, a volte nessuno e le sigle che caratterizzano i nomi delle automobili non fanno eccezione. Osservando le numerazioni utilizzate per distinguere i vari modelli della gamma di ogni costruttore, si capisce che l'autoreferenzialità è pressoché assoluta. Audi è stata pioniera in questo, sin dal 1994, anno in cui hanno debuttato sia la A4 che la A8, sostituendo quelle che prima si chiamavano Audi 80 e Audi V8. In anni più recenti hanno fatto la stessa cosa una lunga lista di case automobilistiche: Citroen, DS, Hyundai, Infiniti, Mazda e Volvo, senza particolari distinzioni tra premium e generalisti. BMW e Mercedes, invece, per molti anni hanno fatto ancora di più, creando sigle composte che dell'automobile dicevano tutto o quasi.

continua su Omniauto

mercoledì 23 dicembre 2015

Guida autonoma, Google critica la legge proposta in California


Le auto a guida autonoma esistono già e tecnicamente sono già in grado di operare quasi in qualsiasi contesto. Quello che ancora manca, un po' ovunque, è la legislazione per regolamentare la circolazione delle “driverless car”. In California, per esempio, ieri è stata presentata una bozza di legge che però è apparsa subito molto conservativa ed è stata subito criticata da Google. La norma proposta, infatti, prevede che ogni auto a guida autonoma abbia sempre e comunque volante e pedali; che a bordo ci sia sempre presente un guidatore, patentato e seduto in modo da poter azionare i comandi; che, infine, lo stesso guidatore possieda anche una ulteriore patente speciale che ne accerti lo status di operatore qualificato per testare le auto a guida autonoma. Una bella differenza rispetto allo stato attuale delle cose, dove le Google Car si muovono senza nessuno a bordo.

continua su Omniauto

martedì 22 dicembre 2015

La scomparsa dei fari a scomparsa



La loro storia è durata quasi 70 anni, 68 per la precisione, se si considera il periodo che va dalla Cord 812 del 1936 alle Chevrolet Corvette C5 e Lotus Esprit, entrambe uscite di produzione nel 2004. Stiamo parlando dei fari a scomparsa e della loro totale...scomparsa, dalla produzione automobilistica contemporanea. E' stata l'introduzione delle normative riguardanti gli urti con i pedoni a decretare la loro fine, sebbene la gran parte dei costruttori che li utilizza li avesse già iniziati ad abbandonare da tempo. Il picco della loro popolarità, infatti, è durato per circa due decenni, dalla metà degli anni Settanta alla metà dei Novanta, e il fatto che un'auto li avesse era quasi sicuramente sinonimo di sportività. Il primo scopo tecnico dei fari a scomparsa, infatti, è quello di poter mantenere bassa e rastremata la linea del cofano.

continua su Omniauto

lunedì 21 dicembre 2015

General Motors, il blocchetto difettoso costa 600 milioni di dollari di risarcimenti


In attesa di scoprire come evolverà il “dieselgate” Volkswagen e di sapere quanto dovrà pagare il gruppo di Wolfsburg, un altro capitolo complicato della storia dell’industria automobilistica sta per chiudersi, quello della General Motors e dei famigerati blocchetti di accensione difettosi che ha avuto inizio ben 13 anni fa, nel 2002. Giovedì scorso il fondo per il risarcimento delle vittime e dei loro familiari ha chiuso le operazioni, pagando complessivamente 594,5 milioni di dollari suddivisi su 399 richieste di indennizzo approvate. Lo riporta il Detroit News, spiegando nel dettaglio che 124 riguardano persone decedute, 18 persone che hanno riportato gravi danni permanenti, mentre 257 sono i feriti. Il resoconto finale è stato ufficializzato dall’avvocato Kenneth Feinberg, co-responsabile del fondo insieme a Camille Biros, che ha spiegato come il 90% degli indennizzi sia stato accettato (le 37 persone che hanno rifiutato sono feriti lievi) e che su 4.343 ricevute ne sono state approvate poco meno del 10%.

continua su Il Fatto Quotidiano

venerdì 18 dicembre 2015

Mercedes SLC, la cabrio-coupé SLK si aggiorna e cambia nome


Nel 1996, quando uscì la prima Mercedes SLK, il mondo era molto diverso da come è ora. Basterebbe dire che fu presentata al Salone di Torino, e che una spider con il tetto ripiegabile di metallo al posto della tradizionale capote non si vedeva dagli anni Trenta, quando Peugeot produsse la 402 Eclipse. La prima generazione di SLK – Sportlich Leicht Kurz, sportiva leggera a passo corto – durò fino al 2004, quando arrivò la seconda, sostituita a sua volta nel 2011 dalla terza versione. Quella che vedete nelle immagini qui sopra ne è l’ultimo aggiornamento, che ora si chiama SLC in ossequio alla nuova denominazione, che con SL indica le sportive e con la C il segmento di appartenenza, quello delle compatte. Nonostante abbia cambiato nome, sotto la carrozzeria la SLC conserva molto della precedente SLK. Il debutto sul mercato avverrà nel corso del 2016, presumibilmente dopo il Salone di Ginevra e in tempo per la stagione estiva, ma prezzi e dotazioni sono ancora tutti da scoprire. A parte lo stile, che si allinea a quello della SL più recente con ritocchi a paraurti, fari e calandra, ci sono diverse novità all’interno, iniziando dal sistema di infotainment Comand Online con display da 7 pollici dove vengono trasmesse anche le immagine dell’immancabile retrocamera.

continua su Il Fatto Quotidiano

giovedì 17 dicembre 2015

Rinspeed Etos, guida autonoma e drone di serie


Tra i prototipi più famosi creati dalla Rinspeed ci sono auto anfibie o addirittura subacquee, come la Splash e la sQuba, ma stavolta la factory svizzera fondata da Frank Rinderknecht nel 1979 ha deciso di cimentarsi in quella che sarà una delle tendenze principali dell'industria automotive del prossimo futuro, cioè l'auto a guida autonoma. Al prossimo CES di Las Vegas, in programma dal 6 al 9 gennaio, verrà presentata la Etos Concept (scritta con la Sigma), che farà poi il suo debutto europeo al Salone di Ginevra in marzo. Tecnicamente si tratta di una BMW i8 e non c'è bisogno di un occhio super esperto per capirlo; rispetto alla berlinetta bavarese sono cambiate alcune plastiche del paraurti, del frontale e della coda, oltre ai cerchi in lega che ora misurano 20 pollici e sono in alluminio e ceramica. Quello che invece cambia radicalmente rispetto alla i8, si trova dentro.

continua su Omniauto

mercoledì 16 dicembre 2015

Emissioni CO2, normativa incagliata a Bruxelles. Intanto Opel annuncia che comunicherà consumi reali da metà 2016


Una delle conseguenze del “dieselgate” Volkswagen che non riguarda strettamente il Gruppo tedesco è quella di aver posto sotto i riflettori la differenza tra i consumi dichiarati e quelli reali che si ottengono nella guida di tutti i giorni. Il problema è noto da tempo agli addetti ai lavori, mentre gli automobilisti lo scoprono solo dopo aver comprato l’auto, rendendosi conto che ai trenta chilometri con un litro promessi ne corrispondono sì e no la metà. Il colpevole si chiama Nedc – New European Driving Cycle – cioè il sistema di omologazione attuale che è stato aggiornato l’ultima volta nel 1997 e che, per il tipo di sforzo a cui sottopone le auto sul banco a rulli, non ha praticamente nessuna attinenza con la realtà. La soluzione c’è, si chiama Wltp – Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures – e se ne sta discutendo dal 2007. Ora, però, grazie (o per colpa) di Volkswagen è venuto il momento di fare sul serio.

continua su Il Fatto Quotidiano

martedì 15 dicembre 2015

La Porsche 911 si doveva chiamare 901


Come nasce il nome di un'icona dell'automobilismo? A volte è solo una sigla, altre una parola che ispira simpatia e che può essere capita e tradotta facilmente in varie parti del mondo, altre ancora, invece, è totalmente frutto della casualità. E' il caso della Porsche 911 e di come si è arrivati alla scelta di questo numero a tre cifre che è ormai un sinonimo stesso del concetto di auto sportiva. La 911, infatti, doveva chiamarsi 901 - che poi era semplicemente la sigla interna del suo progetto - e per un brevissimo periodo di tempo ci si è anche chiamata, ma la storia è durata solo per qualche settimana o, adottando un'altra unità di misura, per 82 macchine. E' stata questa, infatti, la produzione iniziale di 901 che era partita appena dopo il Salone di Ginevra e poi subito interrotta.

continua su Omniauto

lunedì 14 dicembre 2015

Audi RS 6 Performance, in pista sfidando le leggi della fisica


Alzi la mano chi al volante di un'auto da 605 CV, accreditata di uno 0-100 km/h in 3,7 secondi e di una velocità massima di 305 km/h, non vorrebbe avere a disposizione una striscia rettilinea di asfalto per scatenare tutta la potenza fino a piegare la linea dello spazio-tempo. “Put the pedal to the metal”, come dicono gli americani e lascia che i due turbocompressori del 4.0 V8 bi-turbo risucchino tutta l'aria che riescono. Gestire 750 Nm di coppia non è cosa da tutti i giorni, ma se ci sono una trazione quattro – quella originale, con i tre differenziali e il motore longitudinale – e un bel cambio ZF a 8 rapporti è tutto più facile. Stiamo parlando della nuova Audi RS 6 Performance, ormai l'avrete capito, e della sua sorella RS 7 Sportback. Le due auto condividono praticamente tutta la meccanica e si differenziano nello stile, ma la station wagon è certamente più spettacolare, sia per l'ossimoro generato dalla sua carrozzeria che per ragioni anagrafiche.

continua su Omniauto

venerdì 11 dicembre 2015

Renault a COP21, sviluppo elettrico dipende dai Governi


PARIGI - "Lo sviluppo della mobilità elettrica non passa solo dalla creazione di nuovi modelli, ma da quanto i governi vogliono sostenerla" è questo l'aspetto che Eric Feunteun, Responsabile Veicoli Elettrici Renault, ritiene più importante rispetto al futuro della mobilità elettrica di cui ha parlato durante una tavola rotonda con la stampa internazionale, in occasione della COP21, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo a Parigi. L'Alleanza Renault-Nissan finora ha investito più di 4 miliardi di dollari nella produzione di sei veicoli elettrici (quattro Renault e due Nissan), vendendone circa 280.000; la priorità dell'Allenza per il futuro è quella di espandersi fuori dall'Europa.

- IL RUOLO DEI GOVERNI - "In Europa abbiamo nazioni, come la Norvegia, dove una nuova auto su due è elettrica e altre dove il mercato è così piccolo che quasi non esiste - ha spiegato Feunteun - ma la mobilità elettrica va considerata come un ecosistema, che necessita di sei fattori per crescere, tutti di uguale importanza: le automobili, le stazioni di ricarica privata, le stazioni di ricarica pubblica, gli incentivi, le agevolazioni su parcheggio e circolazione, il buon esempio delle istituzioni e delle grandi aziende". Secondo Feunteun, infatti, in Italia il mercato elettrico non decolla perché, non viene spinto sufficientemente dal Governo. - AUTONOMIA E STAZIONI DI RICARICA - "Il tema dell'autonomia è fondamentale per la mobilità elettrica - ha aggiunto, Philippe Schulz Responsabile Strategia e Sviluppo Veicoli Elettrici Renault, durante la stessa tavola rotonda - ci sono due modi per aumentarla, avere batterie con più capacità, che arriveranno entro il 2020 con prestazioni doppie rispetto a quelle attuali, oppure una rete di ricarica più capillare".

continua su ANSA Motori

giovedì 10 dicembre 2015

Citroën E-Méhari, ritorna la “spiaggina”, però adesso è elettrica


Nelle località di mare se ne vede ancora qualcuna, ma non è raro trovarla nemmeno in città, dove qualche hippy nostalgico la utilizza ancora. La Citroën Méhari – prodotta per 21 anni sulla base meccanica della Dyane – è stata uno dei simboli di un’epoca e come tale è finita nello scaffale dei ricordi. Oggi, tuttavia, il suo nome torna d’attualità, sebbene preceduto da una “E” che spiega molto, se non tutto, della sua rinascita. La Citroën E-Méhari è una vettura 100% elettrica, con carrozzeria cabriolet a 4 posti (leggermente rialzata) e uno stile sbarazzino. La Casa francese l’ha realizzata in collaborazione con il gruppo Bolloré, le cui auto elettriche del car sharing Autolib popolano Parigi già da quattro anni. Con la Bluesummer condivide la tecnologia delle batterie e del motore e parte della carrozzeria, mentre il frontale è firmato Citroën e rimanda parzialmente a quello della concept C4 Cactus M presentata allo scorso Salone di Francoforte. Pur non avendo avuto un seguito commerciale, le sue linee hanno ispirato in parte quelle di questa E-Méhari.

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 9 dicembre 2015

Audi, BMW e Daimler completano l'acquisizione delle mappe HERE


Se volete un esempio di come si gestisce nel peggiore dei modi una multinazionale e di come portarla al fallimento, studiate il caso della Nokia. Se invece ne volete uno di come si sfrutta al meglio un'opportunità di mercato, garantendosi la serenità per una certa parte di futuro, allora citofonate ad Audi, BMW e Daimler (cioè Mercedes). Le tre case tedesche, che da sole si spartisono oltre la metà del mercato premium globale, hanno infatti completato l'acquisizione di Here, ovvero la divisione dell'azienda finlandese che si occupa delle mappe per navigatori e nello specifico di quelle per automobili. L'operazione era già stata annunciata la scorsa estate, ma ora è stata completata anche se per formalizzare tutti i dettagli ci vorrà ancora qualche mese.

continua su Omniauto

lunedì 7 dicembre 2015

Star Wars, FCA lancia una campagna di spot in tutto il mondo


Natale a parte, uno dei primi, se non il primo argomento di conversazione di questo mese sarà cinematografico. Il 16 di dicembre, infatti, arriverà nelle sale Star Wars: il Risveglio della Forza, ovvero il primo dei tre episodi della “nuova” trilogia di Guerre Stellari. I social media saranno tempestati di materiali di ogni tipo e il film sarà uno dei “trending topic” per almeno un paio di settimane. Perché allora non collegarvi il nome del proprio brand? FCA ha deciso di farlo, proseguendo sulla strada delle partnership cinematografiche dopo aver avuto un buon successo con Fast and Furious 7 e con l’ultimo episodio di Hunger Games, e dopo aver presentato all’ultimo Salone di Detroit la 500e Stormtrooper personalizzata dalla Garage Italia Customs diLapo Elkann.

contunua su Il Fatto Quotidiano

venerdì 4 dicembre 2015

Nuova Opel Astra, sicurezza e tecnologia sono le sue armi


Su tutti gli spot che passano in televisione quasi la metà riguardano le auto e, bisogna dirlo, raramente ce n'è qualcuno che rimane in mente. I temi su cui si fa leva sono più o meno sempre gli stessi e alla fine si cerca di attrarre il cliente con il prezzo finale. Per la nuova Opel Astra, invece, è stata scelta una formula un po' diversa, quella di puntare sui contenuti e in particolare sull'equipaggiamento di sicurezza, che per un'auto della sua categoria è ragguardevole. Ovviamente non tutto è di serie, ma la composizione degli allestimenti e i prezzi degli optional rendono la scelta di questi equipaggiamenti alla portata di molti. Infatti, è anche per questo motivo che l'Astra ha ottenuto cinque stelle nel crash test Euro NCAP (qui tutti i dettagli su com'è andata anche alle altre), che ha ritenuto plausibile il fatto che la maggior parte delle auto vendute avranno questi dispositivi a bordo.

continua su Omniauto

giovedì 3 dicembre 2015

Guida senza patente, il Governo vuole depenalizzare la sanzione per i recidivi. Asaps: “Segnale preoccupante”


Mentre l’omicidio stradale è prossimo a diventare un reato a sé stante, lo schema di decreto legislativo approvato dal Governo si appresta a depenalizzare la guida senza patente, sostituendo la reclusione per un anno per i recidivi con una multa più aspra. Una mano dà e l’altra toglie, insomma, nel più classico dei siparietti all’italiana. Se il provvedimento avrà il via ibera definitivo, andrà modificato l’articolo 116 del Codice della Strada che recita: “chiunque conduce veicoli senza aver conseguito la corrispondente patente di guida è punito con l’ammenda da 2.257 euro a 9.032 euro; la stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici. Nell’ipotesi di recidiva nel biennio si applica altresì la pena dell’arresto fino a un anno”. Sarà proprio quest’ultima frase a cambiare, cioè la fattispecie della recidiva entro i due anni, che porterà a una multa da 5.000 a 30.000 euro.

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 2 dicembre 2015

Catene da neve, quanto costano e come si scelgono


Come ogni anno, dal 15 novembre sono scattati, in moltissime zone d'Italia, tutti gli obblighi di circolazione con pneumatici invernali o catene da neve a bordo. Scegliere tra gli uni o le altri è una questione complessa, in cui entrano diversi fattori e a cui abbiamo dedicato l'articolo di approfondimento "Cosa conviene e quando". Se dopo averlo letto avete scelto di affidarvi alle catene da tenere sempre pronte nel bagagliaio, allora vi consigliamo di prestare attenzione a questo articolo e magari tenerlo tra i preferiti, perché potrà sempre tornarvi utile. Con la sicurezza stradale, infatti, non si scherza e la presenza di neve o ghiaccio può essere un fattore scatenante di molti incidenti. E sebbene la gran parte avvengano a bassa velocità, senza infortuni, i danni che si possono procurare sono sempre grandi e costosi. Per questo motivo guidare sulla neve richiede grandi attenzioni e le catene devono essere installate al momento giusto.

continua su Omniauto

martedì 1 dicembre 2015

Ferrari, i noleggi per i turisti rompono la quiete di Maranello


Fai un giro in Ferrari con meno di 100 euro. Si potrebbe riassumere così il succo di tanti slogan che pubblicizzano la possibilità di mettersi al volante di un bolide del Cavallino Rampante proprio sulle sue strade natali, quelle di Maranello. Certo, con una cifra così si guida per non più di un quarto d'ora e ci si deve accontentare (si fa per dire) di una California, ma volete mettere il brivido? Se poi la possibilità viene offerta a turisti stranieri, per i quali a volte questa è l'unica occasione di guidare una Ferrari, allora il giro di affari si allarga e magari i più facoltosi sono disposti a spendere cifre maggiori per andare in pista, avere più tempo a disposizione o pilotare un'auto più veloce. Tutti contenti, dunque? Non proprio, perché, sebbene possa sembrare assurdo, sono proprio gli abitanti di Maranello a lamentarsi.

continua su Omniauto

lunedì 30 novembre 2015

Sicurezza informatica, FCA assume hacker per proteggere le proprie auto


Questa estate due ingegneri informatici avevano avuto il loro quarto d’ora di celebrità riuscendo a bucare le difese informatiche di una Jeep Cherokee, di cui uno dei due aveva preso il controllo dal divano di casa, estromettendo il guidatore. L’azione aveva uno scopo esclusivamente dimostrativo, ma ha avuto grandissima risonanza e il gruppo FCA aveva prontamente avviato un richiamo per modificare il software di 1,4 milioni di veicoli vulnerabili. Sebbene i dirigenti del gruppo italo-americano avessero, nella circostanza, minimizzato l’entità del problema, la verità deve essere un po’ diversa, visto che in questi giorni sono state aperte delle posizioni per assumere hacker ed esperti di sicurezza informatica. La notizia è stata confermata ad Automotive News da un portavoce di FCA e i profili richiesti sono di alto livello: persone in grado di trovare le falle nei software attuali e di proporre soluzioni. Di tutti questi posti di lavoro disponibili, il più importante è sicuramente quello di analista esperto da inserire nel “Cybersecuirty Incident Response Team”, ovvero la squadra che opera a metà strada tra l’ingegneria informatica e la consulenza legale.

continua su Il Fatto Quotidiano

venerdì 27 novembre 2015

Suzuki Vitara S,aumenta il piacere di guida ma non i consumi

 TORINO – Suzuki si appresta a chiudere il 2015 con 18.300 auto vendute, un grosso miglioramento rispetto al risultato del 2014. La Casa giapponese, infatti, è passata dal -14,5 al +13,7 % su base annuale e chiuderà l'anno con un immatricolato globale di circa 18.300 vetture. Di queste, circa il 30% sono Vitara, il SUV compatto lanciato sei mesi fa e subito bene accolto dagli italiani, la cui gamma ora si arricchisce della versione 'S' – presentata a Torino alla stampa nazionale - che va a posizionarsi al top, con un prezzo di listino di 27.600 euro. Si potrà ordinare dal primo dicembre, spinta dal nuovo motore 1.4 Booster Jet da 140 CV sia con il cambio manuale che con l'automatico (entrambi a 6 marce), ma il secondo sarà realmente disponibile solo a partire dalla prossima primavera. L'obiettivo di vendita, nei prossimi 12 mesi, è di circa 1.000 unità. Forte di 220 Nm di coppia, sempre disponibili tra 1.500 e 4.000 giri, il nuovo quattro cilindri a iniezione diretta sovralimentato con un turbocompressore a inerzia ridotta, richiede 5,4 L/100 km ed emette 127 g/km di C02.

continua su ANSA Motori

giovedì 26 novembre 2015

Tesla recluta tecnici per guida autonoma. E intanto richiama tutte le Model S


La Tesla è alla ricerca di nuovi ingegneri per sviluppare Autopilot, cioè il suo sistema di guida autonoma. È lo stesso numero uno Elon Muks a dichiararlo, con una sequela di post sul suo account Twitter dove definisce il reclutamento come una “super high priority” e specifica che non è fondamentale avere esperienza diretta con le automobili. Evidentemente non sono solo gli ingegneri “più scarsi”, come lui stesso li aveva definiti, ad andare via dalla Tesla per approdare alla Apple. La verità è che la sfida della guida autonoma è attualmente la più importante nel mercato auto globale; tutte le Case automobilistiche principali sono coinvolte – tedesche in testa, ma anche americane e giapponesi – e ognuna vuole bruciare le tappe, mostrando progressi prima delle altre. E, inoltre, trattandosi di una tecnologia piuttosto giovane, non esistono conoscenze condivise e componenti comuni già standardizzati. Per questo, è difficile trovare ingegneri preparati in maniera specifica e la battaglia per assumerli sale di livello.

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 25 novembre 2015

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, è on line il configuratore Usa, ma senza prezzi


La marcia dell’Alfa Romeo verso la “rinascita” è faticosa e fatta di piccole tappe. La nuova Giulia, mostrata per la prima volta cinque mesi fa e fresca di debutto americano a Los Angeles, è comparsa oggi sul sito Alfaromeousa.com, dove finora c’era solo la 4C nelle due versioni berlinetta e spider. Si tratta di una versione essenziale del classico configuratore, sebbene di prezzi ancora non se ne parli. Tuttavia c’è una lista dettagliata degli allestimenti di serie, di quelli opzionali, delle colorazioni, dei cerchi in lega e delle specifiche tecniche; insomma, tutto quello che ci aspetta di trovare, tranne le cifre seguite dal simbolo del dollaro. Per quelle bisognerà attendere ancora un po’, così come per poter ordinare le prime auto e averle tra le mani. E, attenzione, per ora si parla solo della versione Quadrifoglio, cioè di quella con 510 CV, che fa 306 km/h, accelera da 0 a 100km/h in 3,8 secondi e costerà (in Italia) 79.000 euro. A questo proposito, nel configuratore del sito italiano la Giulia Quadrifoglio è ancora latitante – arriverà nelle prossime settimane – e questo la dice lunga su quale sia il mercato di riferimento per la nuova berlina Alfa Romeo.

continua su Il Fatto Quotidiano

martedì 24 novembre 2015

Assetto sportivo e sospensioni elettroniche, come funzionano

Quell'auto ha “l'assetto”. Quante volte abbiamo sentito dire questa frase, o qualcosa di simile, a proposito di un'automobile? Probabilmente infinite e abbiamo sempre pensato a un generico abbassamento o indurimento delle sospensioni, senza però chiederci qualcosa in più. Dietro queste parole, infatti, potrebbe celarsi qualsiasi genere di modifica, dalla più elementare ed economica alla più complessa e costosa. Ma facciamo un passo indietro, spiegando che, quale che sia lo schema delle sospensioni (McPherson, quadrilatero, multi-link ecc.), bisogna sempre distinguere tra molla e ammortizzatore. Solo il secondo, infatti, può essere regolabile idraulicamente, mentre la prima ha una resistenza fissa e al massimo si può variare il suo pre-carico, ovvero decidere il punto in cui inizierà a comprimersi.

continua su Omniauto

lunedì 23 novembre 2015

Porsche Macan GTS, quando il SUV diventa gran turismo


TENERIFE - Nel vocabolario Porsche la sigla GTS non vuol dire solamente Gran Turismo Sport, ma indica anche tutte quelle versioni che si pongono un gradino sotto le più estreme 'Turbo' e uno sopra le 'S', mantenendo un'indole spiccatamente sportiva. Alla Macan, cioè il 'mid-size SUV' di Porsche che sta avendo un successo travolgente, non era ancora mai stata accostata, ma ora la Macan GTS è disponibile sul mercato, a un prezzo di 76.845 euro. Il motore è lo stesso 3.0 V6 bi-turbo della 'S', ma le modifiche ai condotti di aspirazione e l'aumento della pressione di sovralimentazione hanno innalzato la potenza di 20 CV e la coppia di 40 Nm, arrivando a un totale di 360 CV e 500 Nm tra 1.450 e 5.00 giri. Così la Macan GTS scatta da 0 a 100 km/h in 5,0 secondi grazie anche alla rapidità di risposta della trasmissione PDK doppia frizione a 7 rapporti e alla motricità data dalla trazione integrale, che privilegia sempre l'asse posteriore, mentre la velocità massima è di 256 km/h. Al volante il plus di prestazioni rispetto alla S è percepibile, sebbene non così determinante. Quello che fa la differenza, invece, è il nuovo assetto ribassato di 15 mm abbinato alle sospensioni a controllo elettronico PASM.

continua su ANSA Motori

venerdì 20 novembre 2015

Eicma 2015 Milano, le 10 novità moto e scooter da non perdere


Dopo i primi due giorni dedicati agli addetti ai lavori, Eicma 2015 apre al pubblico. Da oggi fino a domenica 22 novembre i sei padiglioni della Fiera di Milano a Rho, più tutte le aree esterne, saranno presi d’assalto da appassionati provenienti da tutto il mondo (ne sono attesi oltre 600.000, qui le informazioni utili), giacché questo è il Salone più importante del mercato motociclistico. Visitare tutti i 1.412 espositori è praticamente impossibile, così come non è semplice districarsi tra gli immensi stand delle singole Case costruttrici. Così, se volete andare sul sicuro, dritti al cuore della rassegna milanese, ecco a voi le dieci novità più importanti dell’Eicma 2015, quelle che proprio non potete fare a meno di vedere.

BMW G310R

Dopo aver quasi monopolizzato il mercato alto di gamma, con l’immortale R 1200 GS e la R 1200 R e dopo aver iniziato a “calare” nei segmenti medi, con le varie F 800-700-650, BMW scende ancora di livello, presentando una moto di 310 cc di cilindrata che in Italia sarà perfetta per i neopatentati A2, quelli che devono rientrare nel limite dei 48 CV, ma che nei mercati asiatici e sud-orientali avrà tutto un altro ruolo. È costruita in India, ha un motore molto parco da 34 CV ed è omologata Euro 4. Il prezzo non è ancora stato dichiarato ma la produzione inizierà a metà 2016.

Ducati Scrambler Sixty2 400

Il “botto” iniziale della Scrambler 821, che ha contribuito a portare Ducati oltre le 50.000 moto per la prima volta nella sua storia, l’arrivo di una Scramblerina dalla cilindrata più contenuta (e più fedele all’originale) era quasi obbligato. Con il bicilindrico a L che eroga 41 CV la possono guidare anche i patentati A2, ma visto il prezzo (7.690 euro) inferiore di soli 1.000 euro rispetto alla sorella maggiore, non si pone certo come alternativa agli scooter o come mezzo urbano. Curiosità: il nome fa riferimento al modello originale del 1962.

continua su Il Fatto Quotidiano

giovedì 19 novembre 2015

Lamborghini Huracán LP 580-2, con la trazione posteriore sfida la Ferrari


In Lamborghini qualcosa è cambiato. Potrebbe essere bollata solo come una sfumatura, ma il fatto di mettere sul mercato una versione a trazione posteriore della Huracán a meno di due anni dalla sua presentazione, è molto di più. Da quando è in mano al gruppo Volkswagen, infatti, la Casa di Sant’Agata Bolognese ha caratterizzato tutta la sua produzione con la trazione integrale, mettendo sempre la sicurezza al primo posto, e facendo alcune eccezioni come la Gallardo LP 550-2 Valentino Balboni (storico collaudatore Lamborghini) che però è stata prodotta in serie limitata di 250 esemplari. La Huracán LP 580-2, invece, sarà un modello di serie e si affiancherà alla LP 610-4 come “espressione più pura di una supersportiva Lamborghini” per usare le parole del boss Stephan Winkelmann. Evidentemente, la volontà del management è stata quella di sfidare la Ferrari e la McLaren sul loro stesso terreno di caccia. Quando si parla di guida sportiva di alto livello, rally a parte, la trazione posteriore è d’obbligo.

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 18 novembre 2015

Eicma 2015 Milano, tutte le info e le novità moto: dominano le “café racer”


L’edizione numero 73 dell’Eicma di Milano aprirà al pubblico giovedì 19 novembre, mentre oggi e domani i padiglioni della fiera milanese saranno brulicanti di addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo. Anche nel 2015, infatti, la “Esposizione mondiale del motociclismo” si conferma come il più importante appuntamento del settore, con ben 1.412 espositori e un numero di visitatori stimato in almeno 600.000. Del resto non potrebbe essere diversamente, visto che l’Italia vale il 53% del fatturato europeo dell’industria delle due ruote. Le protagoniste, quindi, sono sempre le moto, le cui vendite, insieme agli scooter, sono ripartite nei primi mesi del 2015 (+8,7% sul 2014). A Eicma ce ne sono davvero tante, ma soprattutto ci sono novità interessanti che seguono gli ultimi trend del mercato. È impossibile non notare, infatti, la massiccia presenza delle cosiddette “café racer”, che ogni marchio interpreta un po’ a modo suo.

continua su Il Fatto Quotidiano

martedì 17 novembre 2015

Addio venditori? in America l’auto usata si prende al distributore automatico


A che cosa serve andare in una concessionaria, guardare, camminare, domandare e perdere tempo, quando un’auto usata si può comprare online, espletando tutte le pratiche amministrativo-burocratiche in meno di mezz’ora? Se lo deve essere chiesto ancheErnie Garcia, inventore di Carvana.com, il primo venditore divetture di seconda mano americano ad aver portato il processo di acquisto interamente sul web. La parte più spettacolare, però, è quella della consegna. L’auto scelta può essere recapitata a casa dell’acquirente, ma la vera innovazione sta nell’aver creato due “distributori automatici” dove andare a ritirarla, attraverso unaprocedura automatizzata che non prevede l’intervento umano, se non per far fronte a imprevisti. Nel 2013 è stato inaugurato il primo ad Atlanta, pochi giorni fa il secondo a Nashville. Il funzionamento è il medesimo per tutti e due, ma il secondo aggiunge un plus di intrattenimento non da poco, tanto che si può avere un video della consegna (per gli amici increduli) e un rimborso di 200 dollari se si prende l’aereo per venire a ritirare l’auto e si vive fuori dal Tennesse.

lunedì 16 novembre 2015

Porsche 911 Carrera, con il turbo è quasi una supercar


TENERIFE - A quasi venti anni di distanza dalla dismissione del raffreddamento ad aria, che fece storcere il naso a molti appassionati, la Porsche 911 Carrera ha archiviato un'altra sua caratteristica fondante - versioni Turbo a parte - il motore aspirato. Le nuove Carrera e Carrera S, infatti, sono spinte da un inedito 'flat six' da 3 litri di cilindrata, sovralimentato con due piccoli turbocompressori. I vantaggi in termini di coppia, potenza, consumi (un litro in meno ogni 100 km) ed emissioni sono innegabili, ma il ruggito del 6 cilindri boxer aspirato e la purezza delle sue reazioni rimarranno sempre nel cuore degli amanti delle auto sportive. Le nuove 911 - presentate alla stampa internazionale sulle strade di Tenerife - sono già disponibili sul mercato, con prezzi a partire da 100.362 euro per la coupé e da 113.782 per la cabriolet; tra la base e la 'S', invece, ci sono quasi 15.000 euro di differenza, che si rispecchiano in una potenza maggiore di 50 CV e in un equipaggiamento più pregiato. Il propulsore è sempre lo stesso, ma se nella Carrera eroga 370 CV e 450 Nm, nella Carrera S ha 420 CV e 500 Nm. Numeri che si traducono in prestazioni non più da gran turismo ma da supercar, giacché la 'S' è in grado per la prima volta di abbattere il muro dei 4 secondi nello scatto da 0 a 100 km/, se equipaggiata con il pacchetto Sport Chrono e con il cambio doppia frizione 7 marce PDK.

continua su ANSA Motori

venerdì 13 novembre 2015

Hyundai, in America la Corea scommette sul lusso col nuovo marchio Genesis


Il gruppo Hyundai è il quinto al mondo in quanto a vendite, i suoi due marchi – Hyundai e Kia – sono profittevoli e hanno un’immagine consolidata, anche in un mercato difficile come quello statunitense. Ma, per quanto possano proporre ottime auto a prezzi interessanti, non saranno mai percepiti come marchio di lusso. Anche la Optima, cioè l’apprezzata ammiraglia Kia che sta per debuttare anche in Europa, rimane legata al “mass market”. Così, l’inarrestabile ambizione di crescita del gruppo coreano s’è concretizzata nella decisione di creare un brand di lusso a sé stante. Il processo è iniziato lo scorso anno al Salone di Detroit, quando è stata presenta la nuova ammiraglia Hyundai Genesis, su cui ha debuttato anche un inedito marchio – peraltro molto simile a quello della Aston Martin – che portava con sé ambizioni premium. Ora, invece, è iniziata la fase due, quella della creazione di un brand a sé stante: Genesis, appunto. Ovviamente ci vuole della lamiera per apporre un logo e quindi l’inedita G90 è in rampa di lancio; nei giorni scorsi è stato diramato un bozzetto (qui sotto) e nelle prossime settimane verrà presentata in Corea.

continua su Il Fatto Quotidiano

giovedì 12 novembre 2015

Jeep, vesti speciali per le sue best-seller al Salone di Dubai


Tra le tante auto presenti al Salone di Dubai quest'anno c'è anche la Jeep Renegade, il prodotto forse attualmente più globale del Gruppo FCA, come dimostra il suo successo su praticamente tutti i mercati in cui è commercializzata. Alla kermesse mediorientale, la Renegade è accompagnata dall'altro best-seller del marchio, quella Wrangler che incarna il concetto stesso di fuoristrada. Essendo uno dei modelli che si presta meglio alla personalizzazione, Jeep ne ha preparato due esemplari unici per Dubai, la Wrangler Sahara Sun Runner e la Wrangler Dark Side. Al loro fianco c'è anche una versione speciale della Cherokee, chiamata KrawLer e tutte, ovviamente, sono state realizzate attingendo dal catalogo delle parti speciali Mopar, con l'obiettivo di porre l'accento sulle possibilità di rendere unica la propria Jeep.

continua su Omniauto

mercoledì 11 novembre 2015

Cadillac XT5, il SUV americano che guarda all'Europa


General Motors ha scelto il Salone di Dubai per alzare il sipario sulla Cadillac XT5, cioè la nuova generazione di SUV "compatto" che sostituisce la SRX, l'auto più venduta del marchio. Dalla rassegna mediorientale, poi, la XT5 si sposterà al Salone di Los Angeles, dove verrà presentata al pubblico americano, per poi debuttare sul mercato verso la metà del 2016 (la produzione inizierà in primavera sia in USA che in Cina). Questa nuova Cadillac fa parte di una nuova famiglia di crossover che sarà contraddistinta dalla sigla XT e conterà, una volta completata, quattro modelli, tutti sviluppati secondo delle nuove linee guida. Cura dei dettagli, spazio a bordo e comfort, saranno le parole chiave delle nuove SUV americane, che saranno riconoscibili per lo stile in linea con quello delle ATS e CTS. La XT5, con i suoi 4,81 metri di lunghezza, andrà a posizionarsi un gradino sotto la mastodontica Escalade, scontrandosi direttamente con auto come l'Audi Q5, la Mercedes GLE e la Porsche Macan.

continua su Omniauto

martedì 10 novembre 2015

Euro NCAP, nuovo test per la sicurezza di pedoni e ciclisti


Gli ultimi dati sulla sicurezza stradale in Europa hanno portato alla luce una tendenza allarmante: pedoni e ciclisti sono sempre più coinvolti in incidenti con automobili e anche la mortalità è in aumento. Per questo l'Euro NCAP ha deciso di creare un nuovo test che valuterà quanto i veicoli autonomamente riescano ad evitare o ridurre le conseguenze dell’impatto con i pedoni. Ovviamente sarebbe ancora meglio ridurre gli incidenti, ma questo è compito dei vari legislatori e delle forze dell'ordine, mentre l'ente europeo ha un campo d'azione ben delineato, quello della sicurezza “lato auto” e in quello cerca di agire. Così, è stato messo a punto un nuovo test sull’AEB (Autonomous Emergency Braking) specifico per i pedoni per quale siano i migliori sistemi sul mercato, stimolando i costruttori a migliorare le prestazioni e la diffusione di questa tecnologia.

continua su Omniauto

lunedì 9 novembre 2015

Kia Picanto, il passepartout per la città


MILANO – Di tutti i modelli che compongono la gamma Kia, la Picanto é stata la più nota al pubblico per diverso tempo e solo nell'ultimo biennio è stata raggiunta da altre vetture di successo come la Rio e la Sportage. Per questo, l'arrivo della versione aggiornata – già disponibile sul mercato a partire da 10.500 euro che diventano 8.950 con la promozione di lancio – rappresenta un momento importante per Kia, considerato anche il mercato italiano in ripresa e il peso del segmento A (quello delle citycar) che, seppure in lieve calo, vale ancora circa il 18% delle vendite totali “Pensiamo di chiudere il 2015 vendendo 38.000 auto in Italia – ha commentato Paolo Bitti, ad di Kia Motors Italia, durante la presentazione stampa a Milano – che significa un miglioramento del 16% rispetto allo scorso anno e un'ulteriore tappa di avvicinamento al nostro obiettivo per il 2018, cioè il raggiungimento di una quota sul mercato italiano del 3%”. Il trend del marchio coreano in Italia quindi, segue quello positivo dell'Europa e del resto del mondo, visto che quest'anno Kia supererà per la prima volta i 3 milioni di esemplari venduti. La piccola Picanto, quindi, è chiamata a confermare il suo importante contributo, reso possibile anche dagli ottimi risultati della versione GPL, che nel 2014 è stata scelta da ben il 42% dei clienti che, in generale, ne hanno apprezzato soprattutto il design, seguito dal prezzo d'acquisto e, a pari merito, dai costi di manutenzione e dai consumi contenuti.

continua su ANSA Motori

venerdì 6 novembre 2015

Airbag difettosi Takata, 200 milioni di multa. Honda, Mazda revocano forniture


L’airbag scoppia all’improvviso, senza motivo, il guidatore perde il controllo dell’auto e va fuori strada. Così sono morte otto persone negli Stati Uniti e molte altre sono state ferite. La colpa è degli airbag Takata – il componentista giapponese che ha circa il 20% del mercato – e del loro gas propellente al nitrato d’ammonio che si deteriora e gonfia il “cuscino salvavita” in maniera del tutto arbitraria. Il problema è noto da anni, ma le proporzioni si sono ingigantite solo negli ultimi mesi, portando all’attivazione di un richiamo che interessa 34 milioni di veicoli e che non si concluderà prima della fine del 2017. Ma, attualmente il problema più grande della Takata non è questo e nemmeno la multa da 200 milioni di dollari – 70 milioni di ammenda e 130 milioni con la “condizionale” che si attiva qualora l’azienda non rispetti gli obblighi e le norme americane – inflittale dalla NHTSA, bensì l’obbligo di provare sul lungo termine (il 2019) che il nitrato d’ammonio è un gas propellente sicuro. In attesa di questo chiarimento, sia Honda sia Mazda hanno sospeso le forniture, e pure Mitsubishi e Subaru hanno detto che ci stanno pensando.

continua su Il Fatto Quotidiano

giovedì 5 novembre 2015

Rapporto Aci-Istat, nel 2014 rallenta il calo delle morti su strada, 3.381 decessi


Chi va in bici per strada, in Italia, rischia la vita il doppio di chi va in macchina e chi va a piedi addirittura il quadruplo. Il venerdì, giorno di inizio del fine-settimana, di grandi stress e code interminabili, è il giorno in cui facciamo più incidenti, ma la domenica, quando prende l’auto anche chi è meno abituato a guidare, avvengono quelli più gravi. Le strade più pericolose sono quelle extra-urbane, perché ci sono pochi incidenti (34 mila) ma si muore quasi come in città (più di 130.000 incidenti, ma i decessi sono in aumento del 5,4% a 1.505 morti). È questo, in estrema sintesi, il quadro dipinto dall’ultimo rapporto Aci-Istat. La tendenza generale dice che, dopo diversi anni di riduzioni consistenti, nel 2014 il numero di morti causati da incidente stradale è sceso solo dello 0,6% (3.381 contro i 3.401 decessi del 2013). Un trend che si è già invertito nei primi 6 mesi del 2015, in cui sono morte venti persone in più che durante lo stesso periodo dello scorso anno, come confermato dalla Polizia di Stato.

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 4 novembre 2015

Motor Show di Bologna, l'edizione 2015 rischia di saltare


Il funerale non è ancora iniziato, ma l'edizione 2015 del Motor Show di Bologna ha già un piede nella fossa. A poco più di un mese dalla data prevista per l'inizio (5 dicembre), tutto tace e anche navigando sul sito ufficiale il silenzio è tremendo: non ci sono informazioni, orari, prezzi dei biglietti, lista degli espositori e via dicendo, insomma, tutte quelle cose che solitamente descrivono un Salone dell'auto. Ma la conferma dell'annullamento dell'edizione 2015 è arrivata ieri da Duccio Campagnoli, presidente di Bologna Fiere “Nei prossimi giorni presenteremo il nuovo format – ha dichiarato Campagnoli a Radio Città del Capo - e stiamo pensando se sia utile farlo nell'anno in cui abbiamo il riconoscimento internazionale dell'OICA (l'organizzazione internazionale delle Case auto, ndr) cioè il 2016”. Tradotto in parole povere, vuol dire che quest'anno non se ne fa nulla.

continua su Omniauto

martedì 3 novembre 2015

Dacia Duster, ecco la serie limitata Urban Explorer

MILANO - Il successo di Dacia è inarrestabile, le vendite del marchio rumeno controllato da Renault sono cresciute ininterrottamente in tutti i 10 anni dalla sua rinascita. Anche in Italia, dove nell'ultimo semestre il mercato ha segnato un +15%, Dacia ha registrato un +20% e il SUV compatto Duster rimane sempre il suo veicolo di maggior successo, visto che pesa per il 46% delle vendite totali, seguito dalla Sandero con il 36%. Per questo, la Duster si rinnova per il nuovo anno con l'arrivo del model year 2016 e della serie limitata Urban Expoler, già disponibile con i motori 1.6 115 CV e 1.5 dCi 110 CV (entrambi sia 4x2 che 4x4) a partire da 14.800 euro. Dal giorno del suo debutto è sempre stata ben accolta in Italia, dove ne circolano 83.000 delle 760.000 vendute globalmente, che diventano 1,6 milioni se si considerano anche le Duster vendute su alcuni mercati con il marchio Renault. ''Nel primo semestre 2015 abbiamo raggiunto una quota del 2,82 % in Italia, vendendo 26.654 auto - ha dichiarato Bernard Chretien, Direttore Generale di Renault Italia durante la presentazione stampa a Milano - risultati positivi che derivano da quattro capisaldi del marchio: la qualità del prodotto, il prezzo trasparente e più basso di tutti, la comunicazione semplice e una rete motivata''.

continua su ANSA Motori

lunedì 2 novembre 2015

Salone Tokyo, l’auto secondo Yamaha: la Sports Ride Concept ‘peso piuma’


Tra tutte le “stranezze” del Salone di Tokyo 2015 c’è anche una piccola coupé firmata Yamaha. Dopo la Motiv.e del 2013, una sorta di anti-Smart, la Casa giapponese continua a esplorare il mondo delle quattro ruote, con prodotti particolari e soprattutto firmati da Gordon Murray, il geniale progettista ex-Formula 1. L’ultima proposta si chiama Sports Ride Concept, è lunga 3,9 metri, alta 1,17 e larga 1,72, misure paragonabili a quelle di sportive leggere come la Alfa Romeo 4C e la Mazda MX-5. In questo caso, però, il concetto di leggerezza viene portato all’estremo: la massa dichiarata è di soli 750 kg, per merito soprattutto della tecnologia iStream. È un brevetto di Murray che ha richiesto due anni di ricerche ed è stato messo a punto insieme a tre aziende specializzate nel settore (Toray Industries, Innovate UK e ELG); prevede un’anima di compositi a nido d’ape schiacciata tra due pannelli di CFRB, cioè il composito di fibra di carbonio e materie plastiche.

continua su Il Fatto Quotidiano

venerdì 30 ottobre 2015

Volkswagen, dopo 15 anni di crescita calano gli utili


Le conseguenze del Dieselgate Volkswagen in termini di costi sono quasi impossibili da quantificare, soprattutto perché non sono state ancora comminate sanzioni precise, iniziate campagne di richiamo o fatte richieste in sede legale. Ciononostante, lo scandalo che ha travolto il Gruppo di Wolfsburg mostra giù i suoi segni nel bilancio del terzo trimestre, che dopo quindici anni registra il primo passo indietro. La perdita operativa, infatti, è stata di 3,48 miliardi di euro, mentre quella netta di 1,67 miliardi, numeri dovuti all'accantonamento preventivo di risorse economiche (6,68 miliardi) per far fronte proprio al Dieselgate. Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo dello scorso anno l'utile operativo era stato di 3,2 miliardi di euro. Gli effetti del Dieselgate si fanno sentire anche sui risultati dei primi nove mesi del 2015, con un margine operativo sceso a 3,34 miliardi dai 9,41 dello scorso anno e un utile netto da 8,68 a 3,99 miliardi. A questo punto, saranno cruciali gli ultimi tre mesi dell'anno per stabilire se il 2015 si potrà chiudere con un utile netto o meno.

continua su Omniauto

giovedì 29 ottobre 2015

Salone di Tokyo, Mazda RX-Vision, l’amore per il motore rotativo continua


La storia tra Mazda e il motore rotativo è destinata a proseguire, dopo essersi interrotta nel 2011 con l’uscita di produzione della ultima RX-8. Si chiama Skyactiv-R e la Casa giapponese lo ha definito come “motore rotativo di nuova generazione”, piazzandolo sotto il cofano della RX-Vision, la concept di una nuova vettura coupé che ha debuttato oggi al Salone di Tokyo. È difficile non pensare che questo prototipo si trasformi in auto di serie, anche perché le linee non sono di quelle “impossibili” e comunque rispettano il family feeling delle altre Mazda. Le sue proporzioni sono quelle classiche dei coupé con motore anteriore e trazione posteriore, sebbene le ruote dallo smisurato numeri di pollici risultino quasi troppo grandi rispetto alla linea della carrozzeria, una caratteristica tipica di moltissimi concept. Ma, design a parte, il messaggio forte che quest’auto manda è che Mazda non ha smesso di credere in quello che è “probabilmente il simbolo più rappresentativo dello spirito dell’azienda”, anche se non sono ancora disponibili specifiche tecniche.

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 28 ottobre 2015

Honda Africa Twin 1.000, la “regina del deserto” ritorna dopo dodici anni


I fan più fedeli la chiamano la “regina del deserto” e chi ne possiede una la custodisce gelosamente. È la Honda XRV 750, meglio nota come Africa Twin, un nome che rimanda direttamente alle quattro Parigi-Dakar vinte consecutivamente tra il 1986 e il 1989, che l’hanno resa un mito. Twin, invece, si riferisce al suo motore, un bicilindrico a V di 60° da 60 CV che muove con molta agilità i circa 200 kg di massa a vuoto. Una moto rimasta in produzione dal 1988 al 2003, prima di lasciare “orfani” una vasta schiera di motociclisti stregati da caratteristiche come versatilità, affidabilità, capacità di carico, facilità, comfort e piacere di guida. Ma ora, quella che per tanti era la “moto perfetta” è ritornata, mantenendo il nome e salendo di cilindrata fino a un litro, senza tuttavia rinnegare il mix di caratteristiche tecniche che l’hanno resa famosa. Infatti, i cavalli del bicilindrico (parallelo, stavolta) sono aumentati solo fino a 95 – niente in confronto a certe potenze da superbike della concorrenza – ma il peso è rimasto nell’intorno dei 200 kg (208 nella versione base).

continua su Il Fatto Quotidiano

martedì 27 ottobre 2015

Guida autonoma. Una patente anche per le auto?


Il momento in cui la prima auto a guida autonoma si potrà comprare in concessionaria e poi utilizzare sulle strade è sempre più vicino, soprattutto negli Stati Uniti, dove la sperimentazione e la legislazione sono in assoluto più avanti che nel resto del mondo. Ma è proprio sull'impianto normativo che regolamenti la guida autonoma che vanno presi i provvedimenti più complessi e la proposta del Transportation Research Institute dell'Università del Michigan va proprio in questo senso: creare una “patente per la guida autonoma” da assegnare non ai guidatori bensì alle auto, per certificare il loro livello di abilità, sia quanto a evoluzione di sistemi tecnologici che a possibilità di operare in situazioni diverse, a partire dalle diverse condizioni meteo. Secondo la ricerca di Michael Sivak e Brandon Schoettle, quindi, se al momento di rilasciare la patente di guida a un umano si valutano la conoscenza delle norme, le capacità psicomotorie e quelle sensoriali come la vista, allora anche le caratteristiche delle driverless car – mappe, radar, sensori, software e telecamere – devono essere oggetto di valutazione perché è evidente che ogni sistema garantirà prestazioni differenti. Inoltre, molti sistemi autonomi hanno ancora diverse lacune e anche i migliori non sono comunque affidabili in situazioni di scarsa visibilità e in particolare con la neve, un tipo di condizione per la quale non sono mai ancora stati eseguiti test approfonditi.

continua su Omniauto

lunedì 26 ottobre 2015

Ford Mustang GT King, 727 CV per 300 esemplari


Le Dodge Hellcat hanno finalmente trovato una degna concorrente. Sia la Challenger che, soprattutto, la Charger, non saranno più sole nel club delle “auto generaliste da oltre 700 CV”. Si, avete letto bene, non c'è nessun errore. Dopo i 707 CV tirati fuori dal 6.2 V8 Hemi, infatti, tra poco arriveranno i 727 CV del 5.0 V8 della Ford Mustang. Anche qui la “magia” avviene grazie all'installazione di un caro vecchio turbocompressore che viene installato, insieme al resto delle modifiche, dallo specialista Petty's Garage, per dare vita alla Ford Mustang GT King edition, una serie limitata di 300 esemplari. E se pensate che l'idea sia troppo folle, ricordate che Dodge ha raddoppiato la produzione delle Hellcat, proprio a causa della grande richiesta. Evidentemente, oltreoceano c'è ancora tanta passione per i motori pieni di cavalli, ma bisogna anche ricordare che gli appassionati americani non devono combattere con il superbollo e che il prezzo della benzina è sensibilmente inferiore. Così non appare come una follia possedere e utilizzare auto da oltre 700 CV. Nel caso della Ford Mustang GT King Edition sono 670 o 727, a seconda delle versioni. La serie limitata di 300 esemplari, infatti, sarà, suddivisa tra 243 'King', 43 'King Premier' e 14 'King Premier Convertible' che si potranno ordinare attraverso la rete ufficiale Ford, con garanzia di tre anni e 36.000 miglia, mentre i prezzi saranno compresi tra 67.495 e 90.945 dollari.

continua su Omniauto

venerdì 23 ottobre 2015

Tim Cook (Apple): "L'industria dell'auto è prossima a una rivoluzione"


L'industria dell'auto è sull'orlo di un cambiamento epocale e se lo dice Tim Cook, numero uno della Apple, forse gli si può anche credere. E gli attori di questa rivoluzione saranno le aziende più importanti del mondo, non solo quelle che da più o meno cento anni si occupano di produrre automobili. I driver principali di quelle che forse potranno definirsi come “Automobili 2.0” saranno sostanzialmente tre: la crescente importanza e pervasività del software, la guida autonoma e l'inizio della fine del motore a combustione interna a favore di quello elettrico. In effetti, se si guarda alla vetture attuali e si fa un confronto con quelle dei primi del Novecento, di vere rivoluzioni non ce ne sono mai state. “Penso che siamo prossimi a un grande cambiamento – ha detto Cook durante un intervista con il Wall Street Journal – non pretendo che nessuno sia d'accordo con me ma io la penso così”.

continua su Omniauto

giovedì 22 ottobre 2015

Ferrari: esordio “di corsa” in Borsa, azioni a 60 dollari


L'esordio della Ferrari alla Borsa di New York non poteva iniziare nel modo migliore. Le azioni del Cavallino Rampante, infatti, hanno subito aperto la seduta sopra i 60 dollari, cioè un 8 dollari i più rispetto ai 52 a cui l e azioni erano state offerte al pubblico. Tradotto in percentuale significa una maggiorazione del 15%, anche se dopo circa un'ora il prezzo è sceso a 57-58 dollari, per poi attestarsi sui 55 dollari. Wall Street, dunque, ha accolto bene l'arrivo della Casa di Maranello nel mercato azionario e la soddisfazione è subito emersa sui volti di Sergio Marchionne, John Elkann, Amedeo Felisa e Piero Ferrari, tutti e quattro presenti al momento di suonare la campanella per dare il via allo scambio azionario. Questo ottimo risultato iniziale, tuttavia, è anche figlio di una certa prudenza nella definizione del prezzo delle azioni. Il valore di partenza di 52 dollari, infatti, avrebbe anche potuto essere innalzato fino a 53, opportunità che è stata discussa dai top manager di FCA e Ferrari fino a ieri sera con le banche sottoscrittrici principali - Ubs e Bank of America Merrill Lynch – e che sarebbe stata giustificata dall'ottima accoglienza nella cosiddetta fase di “road show”.

continua su Omniauto

mercoledì 21 ottobre 2015

Apple, lo sviluppo di ‘iCar’ prosegue. A suon di ingegneri ‘rubati’ alla concorrenza


Mancano almeno 3 anni all’arrivo della Apple Car o iCar o progetto Titan, se preferite, ma per quando debutterà sul mercato le voci, più o meno confermate, sul suo conto saranno già così tante da poter scriverci un libro (nell’immagine in alto, una ricostruzione). L’ultima in ordine di tempo, riportata dalla Reuters, è quella che riguarda il “furto” di ingegneri perpetrato ai danni della Mission Motors, una piccola azienda americana che produce motociclette elettriche. Furto, nel senso che Apple ha offerto a queste persone un compenso più alto e la possibilità di lavorare in quella che forse è la migliore impresa del mondo. Visto che negli Stati Uniti c’è il libero mercato, è tutto regolare, se non fosse che, dopo aver perso i suoi uomini migliori – nella misura di 8 su 35 – la Mission Motors rischia la chiusura, perché la già normalmente difficile raccolta fondi è diventata quasi impossibile ora che questi se ne sono andati, portando con loro le proprie capacità.

continua su Il Fatto Quotidiano

martedì 20 ottobre 2015

Ferrari F12tdf, il suo segreto è il Passo Corto Virtuale


Agilità e stabilità sono due facce della stessa medaglia. Non si più aumentare una senza che l'altra diminuisca e viceversa. La loro importanza, poi, diventa cruciale quando si tratta di auto sportive, soprattutto se queste vengono impiegate in pista. Una delle specifiche tecniche che più influenza queste due caratteristiche è la lunghezza del passo, soprattutto se considerato in rapporto a quella del corpo vettura e forse è proprio per questo che Ferrari lo ha citato per definire il suo nuovo sistema di sospensioni posteriori sterzanti montato sulla nuovissima F12tdf. Signore e signori ecco a voi il Passo Corto Virtuale, una definizione che rimanda direttamente alla storia del Cavallino Rampante, quando le versioni Short Wheel Base (SWB, passo corto, appunto), venivano sviluppate con una certa frequenza. L'asse posteriore sterzante, altrimenti definito come “quattro ruote sterzanti” o “asse posteriore attivo”, non è certo una novità in assoluto, diversi costruttori l'hanno già impiegato su prodotti anche molto meno esclusivi della nuova Ferrari, ma in ambito eminentemente sportivo è stato riconsiderato solo negli ultimi anni, in particolare dalla Porsche sulle 911 di ultima generazione.

continua su Omniauto