Cortina, Courmayeur, Firenze, Milano e Napoli. Sono le città controllate dal fisco negli ultimi tempi, quelle che hanno subito i famosi e chiacchieratissimi blitz della Guardia di Finanza e dell' Agenzia delle Entrate. Tutti i giornali ne hanno parlato e sono fiorite le polemiche, anche se nessuno ha potuto obiettare che in Italia l'evasione fiscale è sport nazionale, alla pari del calcio, e come questo unisce gli abitanti di tutta la penisola. I controlli si sono concentrati sugli esercizi commerciali e sulle auto di lusso, portando alla ribalta dati, cifre e usanze che gli addetti ai lavori già conoscevano bene.
Non voglio aggiungermi al coro dei polemizzanti, anche perché non colgo le ragioni della polemica, visto che le tasse vanno pagate senza se e senza ma. C'è chi obietta sui metodi, adducendo ragioni come il poco rispetto del lavoro altrui e la pubblicità negativa derivante da azioni palesi, come se andare in giro con un'auto da 100.000€ e dichiarare di essere poco più che nullatenenti non fosse una mancanza di rispetto verso tutto il Paese e verso le persone oneste che risparmiano anche 10€ per arrivare a fine mese.
La novità è un'altra. Il brusco calo delle vendite di auto di lusso, un mercato solitamente impermeabile alla crisi, che nel primo mese del 2011 ha però subito un rallentamento. Audi -16%, BMW -3,5%, Mercedes -5,3%, Ferrari -53% e Lamborghini -33%. A proposito di supercar pare che a Milano molti possessori di Bentley, Maserati, Porsche e compagnia bella abbiano rivenduto ai concessionari le loro auto per timore di incorrere nei controlli del fisco.
Il timore dei controlli, quindi, nuoce al mercato delle auto di lusso. Osservando le statistiche sui redditi italiani, si nota che solo l'1,6% dei redditi dichiarati supera gli 80.000€ annui; significa poche centinaia di migliaia di persone, senza contare quelle che il reddito non lo dichiarano proprio. A questo punto non sono neanche più necessarie le statistiche, basta dare una occhiata in giro per accorgersi che i conti non tornano...BRUUUM!!!
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