Corrado Formigli è nei guai. Un anno e mezzo dopo la puntata di Anno Zero (2 dicembre 2010) in cui ha parlato dell'Alfa Romeo Mito, è arrivata la sentenza del tribunale di Torino che lo condanna, insieme alla RAI, a risarcire il Gruppo Fiat con circa sette milioni di euro. Posto che due milioni dovranno essere usati per pubblicare la sentenza sui maggiori quotidiani nazionali e su Quattroruote, gli altri cinque milioni andranno a coprire i danni morali.
La motivazione della sentenza è che Formigli ha usato informazioni "denigratorie e non veritiere" nei confronti della Mito. Il giornalista è andato su tutte le furie lamentandosi della morte del diritto di critica e della scelta del terreno di confronto. E allora analizziamo questo confronto. Alla Mito sono state contrapposte la Mini Cooper S e la Citroen DS3 THP, che montano entrambe lo stesso motore 1.6 con compressore volumetrico, contro il 1.4 turbocompresso dell'Alfa. Formigli introduce il servizio citando la sportività del brand Alfa Romeo e invita a seguire il filmato in cui le tre concorrenti vengono provate sulla pista di Quattroruote in condizioni di asfalto bagnato, dopodiché a servizio finito cita i dati di un'altra prova di Quattroruote sulla medesima pista ma con asfalto asciutto, in cui la Mito arriva ultima prendendo quasi tre secondi dalla Mini.
Purtroppo Formigli si è scordato di riportare un'altro paio di informazioni, ad esempio che dalla prova di Quattroruote da lui stesso citata è proprio la Mito ad uscire vincitrice nel giudizio globale, pur costando circa 3000€ in meno della Mini. Il giornalista, inoltre, dimostra scarsa competenza sulle automobili, sia nell'impostazione del servizio stesso che nel rispondere all'allora Ministro Castelli. Il tempo sul giro in pista, infatti, non è un indicatore assoluto di sportività dell'auto. Nei circuiti gli asfalti sono sempre perfetti e sono avvantaggiate le auto con un assetto molto rigido, che si rivela meno efficace su strada, dove le imperfezioni del manto stradale rendono la guida imprecisa. Tra l'altro sulla Mito il controllo di stabilità, che in pista è controproducente, non è disinseribile per ragioni di sicurezza. Anche la risposta data a Castelli tradisce una certa incompetenza, perchè la coppia motrice conta eccome.
Formigli si è anche lamentato della sproporzione della sentenza, citando i 300.000€ che spettano ai genitori in caso di perdita di un figlio. Bè mi dispiace se qualcuno si fosse illuso, ma nel nostro evoluto mondo occidentale un prodotto industriale, i cui costi di creazione e di realizzazione superano facilmente i 500 milioni di euro, vale di più di una vita umana. Considerando che una Mito costa in media circa 20.000€, basterebbe averne vendute 250 in meno, a causa del servizio di Formigli, per aver creato un danno di cinque milioni di euro.
Senza contare il potenziale negativo di un servizio come questo andato in onda in una trasmissione di grande successo che raggiungeva milioni di spettatori. Alla Gruppo Fiat si possono muovere tante critiche, anche e soprattutto sui prodotti, ma farlo in modo incompleto e senza alcuna competenza, non mi sembra corretto. BRUUUM!!!
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luigi
RispondiEliminaricordo anche io questo servizio;la mia impressione fu che il giornalista utilizzava,manipolandoli,alcuni dati per altro
verificati,per giustificare l appunto che la mito
fosse una patacca;altro che sportività :solo un altra fiat molto sopravvalutata.
Partiamo da un presupposto:alla base c' e una verità ovvero che la mito è una punto rivestita
con un prezzo molto alto per le sue qualità globali;ciò non vuol dire che sia una macchina scadente,anzi.Ma io partirei da ancora più su cioè dall' argomento della puntata:il lavoro la chiusura di termini,la rabbia per essere stati ancora traditi dalla fiat ,che oltretutto ci vende vetro per diamanti....questo il punto...ed in questo contesto formigli ha fatto un servizio
in cui malamente diceva basta e lo faceva in maniera poco professionale facendo un errore imperdonabile per un giornalista:criticare un grande potere senza argomentazioni solide....
secondo me formigli paga la sua imperizia e la scarsa conoscenza dell auto che lo ha portato a confezionare un servizio di bassa qualita....per questo ha perso...ed è giusto che paghi un danno non patrimoniale.......in questo caso il danno patrimoniale non è dimostrabile,perchè l' unico modo sarebbe dimostrare la presenza di un calo di vendite nel periodo successivo al servizio.....e la fiat può dimostrarlo?no!!
al di la di questo cmq anche io mi sento preso in giro dal tipo di comunicazione messo in campo dalla fiat per l alfa.......però sono informato...come il 5 10% delle persone su certi argomenti specifici.......ma qui si aprirebbe un altro discorso.Solo una cosa rimane da dire:anche in questo caso la fiat è stata un precursore...quando si tratta di risparmiare.....
Se calcoli il danno a 5 milioni per 250 auto in meno vendute, allora la Fiat deve dare 250 vetture a Formigli (in sostanza è come se le comprasse tutte lui), altrimenti devi calcolare il danno sul margine che è di molto inferiore.
RispondiEliminaA parte questo la sentenza è assurda e spero che venga ribaltata dal 2° o eventualmente 3° grado.