A Wolfsburg la sete di quote di mercato pare non finire mai. La leadership nel segmento C è sempre forte, la presenza in segmenti strategici come il B e il D è soddisfacente e anche buona parte delle nicchie di mercato sono coperte. Senza contare la cavalcata trionfale del marchio nobile di casa (Audi) che pare inarrestabile. È giunta quindi l'ora di attaccare anche il segmento A, lasciato sguarnito dai tempi della Lupo/Arosa, visto che il flop Fox non è nemmeno da considerarsi. Ecco allora la VW Up!, presentata in pompa magna al Salone di Francoforte, seguita a breve distanza dalla pubblicazione delle fotografie ufficiali delle sorelle Seat Mii e Skoda Citigo. Premesso che ancora non sono noti prezzi, allestimenti e motorizzazioni delle tre utilitarie, sorgono già dei dubbi. Se la Up! ha molto senso, dal momento che nessuna casa automobilistica può permettersi di lasciare sguarniti i settori del mercato dove si fanno i grandi numeri, ma dove si abbassa anche la media delle emissioni di CO2 dell'intero marchio (vero Aston Martin?), le sue omologhe Citigo e Mii lasciano quantomeno perplessi. Prima di tutto per il design, non esattamente da far girare le teste, e poi per il posizionamento sul mercato. In un segmento dove i margini sono ridottissimi, differenziare e posizionare sul mercato tre auto che sono praticamente la stessa, appare come una operazione ardita. Senza contare i problemi già noti dei due marchi "poveri" di VW, ovvero il rapporto qualità/prezzo di Skoda che è sempre meno conveniente e la brand image nebulosa di Seat, che non riesce a far decollare le vendite e rischia anche la soppressione del marchio. Vedremo che cosa si inventeranno all'ufficio marketing di Wolfsburg. BRUUUM!!!
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RispondiEliminaperchè è proprio lì dove i margini sono ridottissimi che conviene avere una grande quantità di prodotto.....questo spiega anche la scarsa differenziazione tra le 3 marche:più cambi più spendi.In fondo però non è nulla di nuovo;infatti già toyota e psa hanno percorso la medesima strada con reciproca soddisfazione....senza contare che al di la dei guadagni questa sarà una seconda o terza macchina spesso.......se ci si trova bene magari si resta in casa e si compra qualcosa di più costoso!
la grande quantità di prodotto è conveniente se differenziata e soprattutto se vende. Queste tre auto hanno comunque dei costi di sviluppo, di omologazione e di distribuzione. Siamo d'accordo che "più cambi e più spendi" ma commercializzare tre auto così simili vorrà probabilmente dire che almeno una delle tre venderà pochissimo.
RispondiEliminaA proposito di Toyota-PSA, per l'appunto, basta guardare i numeri di vendita per rendersi conto che la Aygo vende bene (probabilmente è la più riuscita stilisticamente), la C1 vende abbastanza (anche grazie ad una politica commerciale aggressiva) mentre la 107 (la più bruttina) è praticamente desaparecida.
Posto che probabilmente la Up! sarà quella delle tre che andrà meglio, si accettanto scommesse su quale fra Seat e Skoda resterà a prendere polvere negli autosaloni..
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RispondiEliminanon importa che una delle 3 venderà pochissimo....essendo la stessa auto costruita
da un unico padrone e declinata in vari marchi
l 'importante è raggiungere un target per rendere
profittevole lo stabilimento....in questo caso i concessionari passano in 2 piano......fondamentale è l offerta totale del marchio;
per quanto riguarda seat e skoda si tratta di 2
marchi perfettamente sovrapponibili......dove skoda ha mantenuto la mission di auto più economiche ma di alta qualità..seat invece è
stato trasformato in marchio emozionale,un pò come l alfa....solo che non ha funzionato e qualche errore l hanno commesso pure loro:
quindi sarei più propenso a puntare su seat.
A me personalmente da solo fastidio che si vendano tre auto così sfacciatamente uguali
senza neanche un minimo di personalizzazione....
ma evidentemente per 300000 persone l anno nn è così fastidioso.(sic)
Oltre che uguali, direi anche abbastanza bruttine...a tal proposito, staremo a vedere se queste 300000 persone faranno quello che vW si aspetta.
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