In un Paese come il nostro, dove le divisioni sono continue e le fazioni si creano anche in un’ assemblea condominiale, sono poche le cose che uniscono e che ci fanno sentire orgogliosi di essere italiani. Una di queste è la Ferrari. E non serve essere appassionati di auto o frequentatori di circuiti per sapere di che cosa si tratta. In Italia la Ferrari è la sola e l’unica. È l’auto da sogno per eccellenza. Qualunque modello incontriate per strada catalizzerà l’attenzione di tutti i presenti. Mamme, bambini, manager e netturbini; ogni passante distratto e immerso nei suoi pensieri non potrà fare a meno di buttare almeno uno sguardo su quelle linee scolpite dalla velocità e su quel rosso infuocato che si stacca dal panorama circostante. E immancabilmente un ragazzino chiederà al guidatore di dare una sgasata e tenderà l’orecchio verso gli scarichi…(ogni riferimento all’infanzia del blogger è puramente casuale).
Giunta al sessantaquattresimo anno di vita, la Ferrari S.p.A. è una azienda d’eccellenza. Le auto che produce fanno sognare sempre di più e le liste di attesa per averne una sono lunghissime. Anche in Formula 1, nonostante sia finita “l’era Schumacher”, le monoposto emiliane sono sempre in lotta per le prime posizioni. Se il grande Enzo Ferrari potesse vedere oggi la sua creatura, sarebbe sicuramente orgoglioso di come è cresciuta anche senza di lui. Fu proprio lui a intuire per primo, negli anni cinquanta, che produrre auto stradali avrebbe garantito lunga vita alla sua scuderia. I gentlemen driver, acquistandole e facendole gareggiare nelle corse di tutto il mondo, ma anche sfoggiandole nelle località più esclusive, avrebbero portato notorietà al marchio e garantito introiti all’azienda. Alcune tra le Ferrari più belle di sempre sono state prodotte negli anni cinquanta e sessanta. Vetture grazie alle quali è nato il mito del Cavallino Rampante, accresciuto poi dalle vittorie sportive e sempre rinnovato da auto stradali fantastiche, come la 365 GTB/4 Daytona, la GTO, la Testarossa e la F40. Proprio l’auto che porta nel suo nome la celebrazione dei primi 40 anni della factory modenese, fu anche l’ultima che il Drake vide nascere. Dopo la sua scomparsa ci fu qualche anno non esaltante per la Ferrari, che dovette riorganizzare tanto l’azienda quanto il reparto corse, orfani del loro padre-padrone.
Gli anni novanta hanno visto il Cavallino rampare con rinnovata forza. Il ritorno alla lotta per le posizioni di vertice in Formula 1 e la produzione di auto eccellenti come la 550 Maranello o la 360 Modena hanno fatto si che l’azienda entrasse negli anni duemila con tutti i mezzi per affrontare le nuove sfide e sviluppare le nuove tecnologie. Il settore delle auto sportive è sempre più popolato da concorrenti agguerrite, ma la Ferrari guarda tutti dallo specchietto retrovisore. La F430 e la 599GTB Fiorano non temono alcun confronto, mentre le nuovissime 458 Italia e FF hanno ulteriormente alzato il livello tecnologico, la prima con prestazioni sensazionali e con un utilizzo dell’elettronica secondo solo a quello delle Formula 1, la seconda è invece la prima Ferrari della storia a trazione integrale, ottenuta con un sistema brevettato e unico al mondo.
Ora il Cavallino è in testa alla corsa, inseguito da una moltitudine di equini di diversa provenienza, prima di tutti la cavallina di Stoccarda…A proposito, vi siete mai chiesti perché lo stemma della Ferrari sia proprio un cavallino? No? Vabbè, qui sotto vi metto un indizio… BRUUUM!
Troppo ... forte!
RispondiEliminaIl Cavallino Rampante è il simbolo scelto da Francesco Baracca, fotografato davanti al suo biplano.
Nel 1956 fu scelto lo stormo del Cavallino Rampante come pattuglia acrobatica, diventando l'antesignano delle Frecce Tricolori!
nn00
RispondiEliminaè vero,da una decina di anni a questa parte sfornano delle auto che,pur non essendo al top tecnologico in tutti i comparti tecnici,sono un esempio di equilibrio tecnologico di altissimo livello;con la nuove f 458 ed ff si sono dimostrati prodigiosi innovatori e fautori di un abisso stilistico nei confronti dei diretti concorrenti..........ciononostante nn provo simpatia per il signor ferrari...certo,la sua passione l'ha portato a creare qualcosa di incredibile e la sua personalità ha alimentato il mito attorno alla sua creatura;ciò nn toglie che ha sacrificato molto altro sull' altare della sua passione/ossessione;e cmq(ma nn è detto che sia un male)alcune creature sono diventate famose nn tanto perchè rappresentavano qualcosa ma semplicemente erano ferrari ,pur magari facendo cagare........... mi spiego.....mentre considero la 458 un vero gioiello tecnologico,sinceramente la modena era un pò bruttina e neanche il max rispetto ad altri prodotti..........però tutti le sbavavano dietro perchè finalmente era una ferrari decente....oppure un altro abbaglio.........le enzo.....macchina di valore,ma assolutamente subalterna dal punto di vista tecnico alla porsche carrera gt........dalla quale si prendeva 2 secondi a fiorano,nonostante nn avesse delle gomme specifiche progettate per lei,a differenza della
ferrari....
ogni casa ha i suoi alti e bassi ciclici,ma nel caso della ferrari credo si tratti cmq di un abbaglio o di idolatria di massa.....(nn il pilota di formula 1)
Complimenti all'anonimo lettore, che conferma di conoscere la provenienza del Cavallino Rampante, ma non ne specifica la motivazione...Fu la madre del compianto Baracca a donare il simbolo ad un allora giovane Enzo Ferrari, dicendogli che gli avrebbe portato fortuna.
RispondiEliminaCaro nn00, permettimi di dissentire. Sono d'accordo con te quando parliamo di alti e bassi ciclici e di momenti poco felici di una casa automobilstica. La simpatia o l'antipatia che si può provare verso un uomo come Ferrari, ritengo che sia un'emozione molto soggettiva, ma è comunque una figura che merita grande rispetto ed ammirazione per ciò che è riuscito a creare. Tutti quelli che hanno dedicato la vita e le proprie energie a un progetto, a una passione o a un sogno hanno commesso degli errori...non siamo esseri perfetti. Quello che conta è il risultato finale. Come non si può pensare che un brand assurga a tale fama solo per il nome. Dietro la parola Ferrari si racchiudono ben altre cose che il nome. Non voglio fare un panegirico della factory modenese, basta andare su wikipedia e guardare i fatti. Quando, infine, parli di abbaglio o idolatria di massa, suppongo che un certo fervore ti abbia preso un po' la mano...
Visto che parli di Porsche, ti rammento solamente, che quando a Maranello iniziavano a costruire i leggendari V12, propulsori che negli anni 50 arrivavano tranquillamente a 9000 giri/minuto e oltre, in quel di Stoccarda tentavano ancora di tirare fuori cavalli dal motore del Maggiolino...BRUUUM!
nn 00
RispondiEliminaconcordo:l antipatia è un' emozione soggettiva,anche io ammiro la sua passione e la sua tenacia,ed anche la sua intelligenza nel far sopravvivere la sua creatura a se stesso....altre case nn hanno avuto un padrone così lungimirante......avrà commesso degli errori nel suo cammino e quello che conta è il risultato finale.....manca un pezzettino....ha fatto delle scelte che hanno sacrificato qualcosa in nome di qualcos' altro.......e per me quello conta,ancor di più che il giocattolino finale,ovvero il mito!il mito è la forma finale,ma prima c'è molto altro........il mito ha senso se la sua costruzione è organica con il risultato finale ed i valori che il mito stesso trasmette.....si può dire che in questo caso coincidano,ma nn tutto mi piace,anzi.....
e cmq l esempio della porsche è solo per dire che quando si parla del mito,i suoi punti deboli spariscono perchè solo i punti di luce devono essere visti....il fatto che la porsche abbia fatto la gt più veloce della enzo è realta e ciò nn mette in discussione una storia importante.....e poi la differenza tra il maggiolino e la ferrari è solo di prospettiva:una seguiva la passione della corsa,l altro il bisogno di un auto che rivoluzionasse il modo di muoversi......sn obiettivi diversi,il secondo sucuramente poco appassionante ma cmq centrato almeno quanto il primo,se è vero che il maggiolino è stato prodotto in messico fino a pochi anni fa!
Caro nn 00, quando si fa una scelta si sacrifica sempre qualche cosa in nome di qualcos'altro, è la natura stessa della vita. La Carrera GT potrà anche essere più veloce della Enzo, ma questo conta relativamente. Bisogna vedere su quale circuito e poi con quali gomme. In ogni caso sono due auto dalla filosofia e dalla storia costruttiva molto diverse. Infine ci tengo a precisare che non ho mai parlato del Maggiolino in quanto tale, ma solo relativamente ai motori con cui Porsche è nata, cioè quelli del Maggiolino, elaborati.
RispondiEliminann 00
RispondiEliminainfatti, che la gt sia più veloce conta relativamente.....però a questo punto mi interesserebbe sapere che cosa c'è (per te)dietro il nome Ferrari........
Basta che ti rileggi il primo post. È diretta emanazione del mio pensiero!
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